I progetti relativi ad una nuova interfaccia per Google Chrome diventano lentamente realtà. La prima novità a fare capolino nelle versioni dedicate agli sviluppatori (nightly build e canale “canary”) è la possibilità di disabilitare la barra degli indirizzi dalla finestra del browser, risparmiando così alcuni pixel in altezza e massimizzando l’area riservata ai contenuti.
Nello specifico sono 30 i pixel che è possibile guadagnare: poco o nulla se rapportati alle dimensioni dei display di notebook e desktop, un buon risparmio se trasportati invece in un contesto netbook. Le ultime edizioni sperimentali di Chrome introducono dunque una nuova voce nel menù accessibile tramite l’indirizzo about:flags, tramite la quale è possibile far scomparire automaticamente la barra degli indirizzi. Per poter digitare un nuovo URL in tale modalità è sufficiente fare doppio click su di una scheda per far comparire una barra ridotta tramite la quale è possibile collegarsi ad una nuova pagina.
Come spesso accade, però, la coperta potrebbe rivelarsi corta ed il risparmio in termini di pixel potrebbe avere importanti conseguenze sulla sicurezza degli utenti: disabilitando la visualizzazione dell’URL delle pagine aperte viene meno la possibilità di scovare ad occhio la presenza di tentativi di phishing da parte di malintenzionati. Molto spesso è infatti possibile riconoscere frodi informatiche analizzando l’indirizzo della pagina ove viene chiesto l’inserimento delle proprie credenziali d’accesso: impostando Chrome in maniera tale da far scomparire la barra degli indirizzi significa dover verificare manualmente l’URL facendolo comparire per ciascuna pagina di cui si vuole controllare l’affidabilità.
Allo stesso modo, poi, non è possibile verificare immediatamente l’autenticità di un certificato SSL tramite l’apposita icona che compare nelle versioni attuali di Chrome. Prima del debutto di tale funzionalità in un contesto più ampio di quello dedicato agli sviluppatori, dunque, gli ingegneri di Mountain View dovranno risolvere un problema non di poco conto, soprattutto considerando l’elevato numero di tentativi di phishing che quotidianamente minacciano la sicurezza dei navigatori.