Le azioni Nokia aprono nell’odierna seduta a Wall Street con un crollo delle quotazioni pari al 14% circa. Il tracollo improvviso è dettato da una comunicazione diramata dal gruppo secondo cui le stime di introito per il trimestre vanno riviste al ribasso e tutto lascia supporre che la parentesi negativa continuerà ancora a lungo.
Il gruppo ha fatto di tutto nei mesi scorsi per evidenziare come la situazione fosse sotto controllo: l’abbandono di Symbian, la concorrenza crescente e le difficoltà nel mondo degli smartphone erano ostacoli previsti ed il gruppo sembrava aver scelto la propria strada riuscendo ad imboccare l’uscita di sicurezza prima di trovarsi in difficoltà. Ma così non è stato: Nokia si avventurerà sui Windows Phone soltanto a fine anno, fino al 2012 inoltrato non potrà valutare se la scelta sia stata o meno opportuna e, soprattutto, fino ad allora dovrà scontare le crescenti difficoltà che vanno manifestandosi.
Quel che Nokia ha fatto sapere alla comunità finanziaria è che l’outlook comunicato il 21 aprile scorso in occasione dell’ultima trimestrale di cassa (si prevedevano entrate nette per 6.1/6.6 miliardi di euro) non potrà essere rispettato e le entrate saranno anzi significativamente al di sotto delle previsioni. Non solo: visto l’improvviso stop delle vendite, il gruppo non si sente di ricalibrare l’outlook annuale e pertanto d’ora in poi si limiterà a previsioni di breve periodo.
Il tracollo in Borsa è dettato da tre fattori principali: primo, l’improvvisa battuta d’arresto nelle vendite che non può che far preoccupare l’intero azionariato; secondo, l’impossibilità di far previsioni circa il matrimonio con Microsoft e le qualità dei misteriosi Nokia Windows Phone; terzo, il timore per cui soltanto a fine 2012, e soltanto se tutto andrà secondo i piani (cosa ad oggi tutt’altro che scontata), il gruppo saprà riprendersi dallo schiaffo subito con la comunicazione odierna.
Le azioni aprono in giornata a quota 7 dollari: un anno fa il titolo Nokia valeva 16 dollari prima di assestarsi ad 8 in attesa che la cura programmata da Stephen Elop potesse restituire i primi risultati. La medicina voluta dal nuovo CEO, però, è appena stata assimilata ed al momento l’unico effetto è il forte gusto amaro delle previsioni trimestrali. In attesa che il sollievo arrivi entro il quarto trimestre del 2011 sotto forma di device che il gruppo continua a promettere entro la corsa natalizia (e poi via via con nuove release ripetute a cadenza trimestrale).
[nggallery id=140 template=inside]