E alla fine dopo lunghe e interminabili scaramucce, è scoppiata una vera “guerra” tra Telecom Italia e gli operatori alternativi italiani, sul tema delle NGN, le future reti ultra veloci in fibra ottica. A riferirlo ci pensa Il Sole 24 Ore che è entrato in possesso di una lettera inviata dagli operatori alternativi italiani alla Commissione Europea. La missiva contiene la richiesta che la Commissione Europea faccia pressioni sull’AGCOM per andare a modificare il regolamento italiano sulle NGN.
In particolare si vorrebbe che l’AGCOM modificasse l’aspetto riguardante l’uso della rete Telecom da parte degli operatori alternativi con lo scopo di offrire servizi a banda larghissima agli utenti.
Secondo gli operatori alternativi italiani, l’attuale regolamento, che comunque deve essere ancora approvato definitivamente, rischia di portare nuovamente il mercato della banda larga verso un nuovo monopolio di fatto di Telecom Italia.
Tutto questo perché con le attuali regole, gli operatori alternativi non potrebbero replicare adeguatamente alle possibile e future offerte di Telecom Italia.
Seconda la missiva, AGCOM non vuole imporre a Telecom Italia un unbundling fisico, cioè non verrebbe data la possibilità di affittare il così detto ultimo miglio in fibra ottica, ma bensì un complicato e anti economico unbundling end to end che però gli operatori rifiutano.
Ma proprio su questo tema, AGCOM spiega che non è possibile obbligare Telecom Italia a modificare la sua architettura di rete.
La vicenda si fa dunque molto tesa e non di facile risoluzione. Seguiremo comunque da vicino l’evolversi della situazione.