Bill Gates vuol passare alla storia. Vuol consacrare però la propria immagine lontano dalle schermate blu, dall’icona dell’uomo più ricco del mondo e dallo stereotipo di colui il quale ha costruito la propria fortuna sulla copia di idee altrui. Bill Gates vuol dipingere la propria icona lontano da Microsoft, aggiungendo un nuovo capitolo alla sua entusiasmante cavalcata. E sembra avere le idee molto chiare a tal proposito.
Innanzitutto Gates non tornerà più a Redmond da CEO. Lo ha affermato con certezza, confermando di essere ancora coinvolto nelle decisioni strategiche del gruppo, ma spiegando che d’ora in poi la sua unica occupazione, vera e principale, sarà nella fondazione che ha creato assieme alla moglie Melinda. Smentite in pochi secondi, quindi, le ipotesi di un ritorno dell’ex-CEO in sostituzione di uno Steve Ballmer visto da parte dell’azionariato come un peso per la Microsoft attuale. L’impegno di Bill Gates continuerà pertanto lontano dal mondo dei pc e puntando invece soprattutto sulla salute e sul terzo mondo.
Ed i nuovi obiettivi di Bill Gates sono chiari: la Poliomelite e la Malaria sono i suoi nuovi nemici ed il lavoro della fondazione è per la gestione dei fondi e la focalizzazione dell’impegno delle varie nazioni per il raggiungimento di un obiettivo fondamentale per tutto il mondo. Alla vigilia della Global Alliance for Vaccines and Immunisation (GAVI) Gates ha cercato ed ottenuto l’impegno della Cina e del Regno Unito: l’obiettivo è quello di trovare nuovi fondi e nuovi impegni per far sì che si possa giungere alla produzione di massa di vaccini in grado di estirpare una volta per tutte malattie di questo tipo dalla faccia della terra.
Ai suoi figli lascerà solo una minima parte della propria fortuna: devono trovare la loro strada, devono costruirsi il proprio futuro, devono trovare il loro lavoro e devono impegnarvisi. Bill Gates, insomma, costruirà la sua vita post-Microsoft su una filosofia di vita precisa che lo allontana dagli uffici di Redmond per portarlo a diventare un’icona della mano occidentale tesa verso i paesi in difficoltà.
La sensazione è quella per cui Gates stia fuggendo dal suo stesso danaro, trovando così una motivazione ed un significato più profondo all’immensa ricchezza accumulata negli anni grazie alla rivoluzione informatica siglata a ritmo di Windows.