Riuscirà l’Italia ad avere le nuove reti a banda larghissima su fibra ottica, le così dette NGN (Next Generation Networks), di cui abbiamo parlato moltissimo nei mesi scorsi? Chi segue l’argomento sa le difficoltà nel portare avanti questo progetto; difficoltà che nascono soprattutto dalla contrapposizione tra Telecom Italia e gli altri provider italiani. In queste ultime ore, il Ministero dello Sviluppo Economico ha tentato di fare un passo avanti proponendo ai provider di costituire una società chiamata FiberCo che sarà per metà pubblica e per metà privata.
Questo progetto non è nuovo e per chi si ricorda è stato osteggiato molto da Telecom Italia. FiberCo nasce infatti per realizzare le infrastrutture in fibra ottica e di portare la copertura delle nuove reti al 50% delle unità abitative italiane entro il 2020.
Nel presentare il progetto FiberCo, il Ministero ha vagliato tutti i problemi emersi sino a oggi e sembrerebbe riuscito a gestire una non facile mediazione tanto che la stessa Telecom Italia avrebbe accettato di entrare in questa società.
Per convincere Telecom Italia o almeno i suoi grandi azionisti, il Ministero ha previsto un’indennizzo da corrispondere all’azienda di telecomunicazioni per ogni utente che migrerà dal rame alla fibra. Inoltre al completamento della migrazione dal rame alla fibra, Telecom Italia potrà acquistare FiberCo. In ogni caso sino a quel momento la conduzione di questa società sarà pubblica.
Grazie a questa toppa, che speriamo non salti nei prossimi giorni, il progetto NGN in Italia sembra tornare a marciare. Ora si passerà a una fase operativa che prevede alcuni test in 6 città italiane che verranno scelte in base ad alcuni criteri. Questi test dovrebbero partire tra 3 mesi. Che finalmente sia arrivato il momento di lasciarsi dietro le polemiche e di iniziare a lavorare davveroo per le NGN?