Dopo la Notte della Rete e gli appelli di Confindustria e SIAE, l’AGCOM si è infine chiusa in consesso per votare la discussa delibera sulla tutela del diritto d’autore sulla Rete. Le prime notizie trapelano tramite quanto svelato da Fulvio Sarzana, a capo della protesta anti-AGCOM, il quale spiega come e perché la direttiva abbia fatto un passo avanti pur senza diventare fin da subito effettiva.
«L’AGCOM approva oggi 6 luglio lo schema di regolamento sul diritto d’autore con i voti di tutti i Commissari tranne quelli del Commissario Nicola D’Angelo e l’astensione del Commissario Michele Lauria.Il Commissario Gianluigi Magri, contrariamente a quanto era circolato nei giorni scorsi, riprende il ruolo di relatore e firmerà il provvedimento». Dal testo (ancora non distribuito a titolo ufficiale) trapela anzitutto la presenza di «tutti i meccanismi di rimozione selettiva già annunciati e l’inibizione in casi di siti esteri all’accesso dei cittadini italiani che verranno segnalati ai provider italiani».
Un importante distinguo, destinato ad avere forte impatto sulla realtà della direttiva, è nelle pratiche con cui l’Authority avrà diritto di agire nei confronti dei siti esteri: «Nel caso dei siti esteri non si tratterebbe di un’ordine impartito ai sensi del codice delle comunicazioni elettroniche per i provider ma di un “warning“». Dopo una serie di ammonizioni, insomma, l’AGCOM potrà rivolgersi alla magistratura per chiedere che la questione possa essere approfondita ed il sito eventualmente affossato.
Secondo quanto rivelato, il testo rimarrà ora a disposizione per una consultazione pubblica della durata di 60 giorni (giungendo così all’approvazione definitiva nei primi giorni di settembre). Sembra essere inoltre parzialmente accolto l’appello del sen. Di Pietro, il quale chiedeva che il tutto potesse essere vagliato anche in sede parlamentare affinché l’AGCOM non portasse avanti in solitaria, e senza contraddittorio, la propria battaglia: «L’Autorità inoltre invierà una segnalazione al Governo al fine di far predisporre una norma relativa all’estensione di potere al fine di esercitare direttamente poteri inibitori».
In definitiva la direttiva ha compiuto un passo avanti senza trovare particolari ostacoli al proprio interno. Passa il principio di una azione diretta sui siti italiani, mentre rimane al momento ai margini la possibilità di agire sui siti esteri senza previo consenso della magistratura. Seguiranno ora 60 giorni di consultazione, la polemica si spegnerà gradualmente con l’incedere delle vacanze estive, ma il tutto è destinato a deflagrare con forza nuovamente nel mese di settembre quando l’AGCOM dovrà compiere un passo definitivo, il Governo dovrà esporsi sul tema e la protesta tornerà a farsi sentire.