Spotify, il servizio per l’ascolto in streaming di brani musicali, si appresta a metter piede negli Stati Uniti: ad annunciarlo sono i vertici della società, i quali stanno dunque riscaldando i motori per effettuare un debutto in grande stile nel paese a stelle e strisce.
Il lancio di Spotify negli USA rappresenta dunque l’ennesima conferma di un continuo interesse verso la musica in salsa cloud: gruppi quali Apple, Google e Amazon hanno già dimostrato di voler conquistare un ruolo di primo piano nel settore con servizi diversi per modalità d’accesso e tariffe, ma accomunati da un minimo comune denominatore rappresentato dalla nuvola ove sono localizzati i file musicali da poter ascoltare.
Giungendo negli Stati Uniti, Spotify lancia dunque un guanto di sfida proprio alle tre società precedentemente citate, puntando con decisione sul fattore quantità: il servizio sarà infatti fruibile mediante abbonamento mensile, con un canone variabile fino a 10 dollari con cui sarà possibile accedere all’intero catalogo musicale a disposizione del gruppo. Il costo si colloca dunque al di sopra di quello previsto da altri servizi, rispetto ai quali offre tuttavia un’offerta sensibilmente più ampia.
Lo sbarco oltreoceano avverrà nelle prossime settimane e rappresenterà il culmine di una scalata partita dall’Europa e giunta nella nazione a stelle e strisce: secondo le prime previsioni, Spotify potrebbe raggiungere quota 50 milioni di iscritti nel primo anno di attività negli USA, sottraendo utenti a servizi di altre società.