I processori per PC e workstation appartenenti alla famiglia Sandy Bridge-E saranno identificati come Core i7-3000. Intel dunque non avrebbe scelto una numerazione successiva (Core i8), ma solo un diverso suffisso rispetto alle attuali soluzioni per desktop Core i7-2000.
Le analogie comunque finiscono qui, dato che le CPU Sandy Bridge-E possono essere installate in sistemi a doppio processore, adottano un diverso socket (LGA 2011) e sono abbinati ad un diverso chipset (Intel X79 Express).
Il processore top di gamma sarà il Core i7-3960X Extreme Edition: 6 core (12 thread con HyperThreading), frequenza di clock pari a 3,3 GHz (3,9 GHz con Turbo Boost), 15 MB di cache L3 e, come si evince dal nome, il moltiplicatore sarà sbloccato. Il prezzo previsto è di 999 dollari.
Il modello inferiore sarà il Core i7-3930K, sempre a 6 core e 12 thread, ma con frequenza di 3,2 GHz (3,8 GHz con Turbo Boost) e 12 MB di cache L3. Infine, il più economico sarà il Core i7-3820, un processore quad core con supporto per HyperThreading e frequenza di 3,6 GHz (3,9 GHz con Turbo Boost). Il suo costo dovrebbe essere simile al Core i7-2600K, ma in questo caso il moltiplicatore sarà bloccato e dovrà essere abbinato ad una scheda madre con chipset X79 sicuramente più costosa. Per tutte le CPU, il TDP sarà di 130 Watt.
Se questa nomenclatura verrà confermata, si potrebbe creare un po’ di confusione, dato che anche i processori Ivy Bridge a 22 nanometri saranno probabilmente identificati come Core i7-3000.