È stata approvata con voto bi-partizan la legge Levi che si propone di regolarizzare e “uniformare” per quanto possibile i prezzi del mercato dei libri in Italia, sia per quanto riguarda i testi cartacei, sia per quanto riguarda gli eBook.
Secondo la normativa presentata da Ricardo Franco Levi le librerie, anche e soprattutto quelle online, non potranno più applicare sconti liberamente ai prezzi di copertina, ma dovranno sottostare a un tetto ben preciso che prevede uno sconto massimo del 15%, con la possibilità di salire fino al 20% nel caso in cui l’offerta sia presentata all’interno di un salone del libro o sia destinata a organizzazioni senza scopo di lucro, a biblioteche, musei pubblici o università e istituti scolastici.
Inoltre, il tetto può salire eccezionalmente fino a raggiungere uno sconto del 25% solamente nel caso di campagne promozionali realizzate direttamente dagli editori, con un limite previsto che consiste in una durata massima di un mese e con l’esclusione di dicembre, periodo di spese natalizie in cui non sarà possibile applicare simili promozioni.
L’approvazione della legge è stata accolta con grande favore da alcuni degli addetti ai lavori, come il presidente dell’Associazione Italiana Editori Marco Polillo, che ha dichiarato:
Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione della legge Levi che regolamenta finalmente gli sconti sulla vendita dei libri, frutto di un lungo dibattito che ha interessato tutti i soggetti, grandi e piccoli della filiera del libro: editori, librai e distributori. È il frutto di un lungo dibattito che ha interessato tutti i soggetti, grandi e piccoli della filiera del libro. La legge migliora sostanzialmente la situazione attuale, di fatto senza controllo, attraverso una regolamentazione del mercato che, pur garantendo ai lettori la possibilità di accedere alle varie offerte decise dagli editori sulla loro produzione, definisce in maniera certa i limiti entro cui si potranno fare le promozioni
I paletti introdotti dalla legge di fatto fermano e impediscono ogni tendenza al ribasso dei prezzi dei libri che il libero mercato stava favorendo, anche grazie all’impatto che le librerie online hanno avuto finora su un mercato assai legato a logiche del passato come quello librario. Si trattava pertanto di fattori assolutamente positivi sia per il lettore, che poteva accedere ai libri in maniera più facile ed economica, sia per la stessa diffusione della cultura, ma che, come spesso accade in Italia, si è preferito azzerare con l’obiettivo evidente di tutelare i piccoli e grandi nomi della filiera di distribuzione e commercio dei testi.
Infatti, al di là delle dichiarazioni ufficiali, rimane proprio la difesa degli interessi di alcuni il vero e unico obiettivo di una legge che non avrà altro impatto che ridurre la capacità di accesso ai libri di quelle fasce della popolazione meno abbienti, proprio quelle fasce che avrebbero giovato di una corsa al ribasso dei prezzi ma che ora, grazie alla lungimiranza di chi governa, dovranno rinunciare a qualche libro di tanto in tanto, a tutto svantaggio della crescita culturale della popolazione.