Dopo aver acquistato il dominio icloud.com ed aver lasciato intendere che sarebbe stata questa la base per l’offerta consumer del gruppo, Apple ha in queste ore inaugurato il sito aprendo il tutto agli sviluppatori. Le prime informazioni pubblicate svelano pertanto quelle che saranno le caratteristiche ed i prezzi di iCloud, togliendo così i veli sulle intenzioni del gruppo nel settore.
Con una grafica del tutto similare a quella utilizzata su iOS (iCloud, del resto, sarà in gran parte una risorsa utile soprattutto in mobilità), il servizio offre le seguenti applicazioni Web: Calendar, Contacts, Mail, iCloud for Pages, iWork e Find My iPhone. I primi 5GB di materiale archiviato sono gratuiti, mentre la parte eccedente sarà a pagamento in tagli differenziati in base al quantitativo di spazio richiesto. Questi i prezzi preannunciati:
- +10GB (15GB) a 16 euro annui
- +20GB (25GB) a 32 euro annui
- +50GB (55GB) a 80 euro annui
Trattasi di tagli le cui dimensioni vanno pesate sulla base di una ulteriore considerazione: la musica archiviata nel “cloud” non conta ai fini del calcolo complessivo. Ciò significa che la parte più importante degli archivi degli utenti non va a pesare sullo spazio disponibile e di conseguenza sul costo del servizio.
Musica ed immagini vengono gestite tramite “iTunes in the Cloud” e “Photo Stream” il cui principio è pressoché il medesimo: non importa da dove provenga il file, lo si troverà comunque su ognuno dei dispositivi in possesso. Scattare una foto con l’iPhone, insomma, significa poterla avere anche sul proprio Mac o sulla propria Apple TV. Allo stesso modo acquistare una musica su Mac significa poterla avere in automatico anche sull’iPhone effettuando una sorta di sincronizzazione con la nuvola che carica i vecchi acquisti e distribuisce quelli nuovi.
Gli sviluppatori hanno a disposizione l’accesso ad iCloud per le prime prove sul campo ed hanno altresì la possibilità di testare le app relative ai singoli servizi, verificando così in presa diretta le integrazioni previste tra le risorse locali e quelle “cloud” (iWork, ad esempio, sincronizza automaticamente le modifiche apportate ai documenti). La fase attuale è pertanto una sorta di introduzione alla nuova dimensione, mentre il servizio nella sua versione ufficiale sarà inaugurato soltanto nei mesi autunnali.