Google ha annunciato l’acquisizione del gruppo Motorola Mobility. Al prezzo di 12,5 miliardi di dollari il team di Mountain View ha fatto proprio uno dei primi partner Google, quello che più di ogni altro ha contribuito al tentativo nel mondo dei tablet e quello che più di ogni altro ha sviluppato l’ambizione business del sistema operativo.
Google avrà ora a disposizione molte armi in più per far crescere il proprio ecosistema mobile: Motorola è un nome storico della produzione di device per la mobilità, una stella cadente raccolta da Android per il rilancio nel mondo degli smartphone. Larry Page avrà ora a portata di mano un portfolio brevetti strategico, un gruppo da mettere a disposizione della linea Nexus e un brand da sfruttare per migliorare l’efficacia della sfida al mondo iPhone.
Si tratta senza ombra di dubbio di una operazione di enorme importanza poiché regala a Google un braccio armato ulteriore: Motorola è stato fin dalla prima ora il produttore più vicino ai laboratori di Mountain View ed ora le parti lavoreranno a stretto contatto. Ma rimarrà una logica (ed obbligata) indipendenza relativa: Google entra a pieno titolo nella sfida tra i produttori di device e non ricoprirà pertanto solo il ruolo di sviluppatore software. Il gruppo si è trovato pertanto costretto fin da subito a specificare come la natura di Android rimarrà open, pronta ad offrirsi in licenza a coloro i quali manifesteranno interesse in tal direzione. Motorola sarà pertanto un asset Google che userà Android in licenza, ma il medesimo sistema operativo potrà essere anche su molti altri device “concorrenti”.
Trattasi di una scelta che sembra manifestare una forza ed una debolezza: la forza è quella di un pagamento cash che impone con la forza la legge di Google sul mercato; la debolezza è relativa all’impaccio che Google si trova costretto ad affrontare, entrando in un comparto nel quale avrebbe fatto probabilmente volentieri a meno di impegnarsi. Sotto questo punto di vista Microsoft sembra essere la minaccia più forte, perché coloro i quali preferiranno evitare la scomoda concorrenza interna del mondo Android dovranno giocoforza scegliere l’opzione Windows Phone.
Ma la sfida con Microsoft sarà anche su un altro fronte: tra il gruppo di Redmond e Motorola, infatti, è già in auge una sfida di brevetti di lungo corso e di enorme importanza che, a questo punto, potrebbe farsi cruciale. Con l’acquisto di Motorola Google porta dalla propria parte sia i brevetti del gruppo che i rischi connessi, ma è questo un rischio evidentemente calcolato: se Android vuole continuare a crescere, la sfida non può più essere evitata.
E sarà una sfida tra titani: Apple, Google e Microsoft. Ancora loro, anche nel mobile, a contendersi una gallina dalle uova d’oro che probabilmente elargirà generosamente per tutti.