La conferma è arrivata ieri, nella giornata di Ferragosto: Google ha acquisito Motorola Mobility, a fronte di un esborso economico pari a 12,5 miliardi di dollari. L’obiettivo è quello di inglobare la divisione e le tecnologie di una tra le aziende che hanno fatto la fortuna di Android, in modo da estendere ulteriormente il proprio portfolio brevetti, essenziale per il successo in ambito mobile.
Le due realtà uniscono dunque le loro forze, per rafforzare la propria efficacia nella sfida ai prodotti Apple nei settori smartphone e tablet. Aver inglobato uno tra i produttori storici di device cellulari non significa però per Google abbandonare il suo ruolo principale, quello che fino ad oggi ha visto bigG vestire i panni di sviluppatore della piattaforma Android.
Alcuni prodotti come la linea Nexus beneficeranno dunque dell’acquisizione, ma il sistema operativo continuerà a mantenere la propria natura open source e potrà essere equipaggiato da qualunque azienda concorrente, evitando così il rischio che alcuni produttori volgano il proprio interesse altrove, come ad esempio verso l’alternativa di casa Microsoft.
Si tratta a tutti gli effetti di una mossa che non potrà che avere ripercussioni sul mercato mobile, le cui conseguenze saranno apprezzabili solo nel momento in cui si potranno analizzare i dati di vendita dei device Android, iOS e Windows Phone dopo la commercializzazione delle nuove creazioni nate dalla sinergia Google-Motorola.