Trent’anni fa, esattamente il 27 Luglio 1981, Microsoft si assicurava i diritti del QDOS, il sistema operativo realizzato da Tim Paterson che di lì a poco avrebbe portato, in maniera determinante, alla nascita di uno dei più grandi imperi informatici ed economici del mondo.
Bill Gates acquistò per 75.000 dollari il sistema operativo commercializzato da Seattle Computer Products, vista l’impossibilità da parte di Microsoft di realizzare in tempi brevi un sistema operativo a 16 bit in grado di funzionare sui primi PC IBM basati sul processore Intel 8088.
La prima versione dell’MS-DOS arrivò sul mercato nel 1982, ma Microsoft evitò di cedere i diritti esclusivi del proprio lavoro iniziando così a porre le basi per il proprio successo. Dotato di interfaccia a riga di comando, il DOS è stato il sistema operativo che ha favorito più di tutti l’esplosione del mercato dei personal computer ed ha portato, lentamente, l’informatica nelle casa di tutti.
Fino all’avvento di Windows 95, MS-DOS è stato il sistema operativo per computer più diffuso, al punto che negli anni ’80 il 90% del mercato dei sistemi operativi era detenuto dall’emergente software house californiana.
Il DOS sopravvive ancora oggi in alcune versioni di Windows con la sua indimenticabile shell ed è ancora oggetto di emulazione, in particolare grazie alla community open source che ha dato vita a FreeDOS e DOSBox, progetti che consentono di emulare l’interfaccia e di utilizzare i titoli da gioco classici che hanno fatto la storia dei videogame per PC.