Il suo nome è Timothy D. Cook ed inizia qui, dal suo nome, la nuova era del gruppo Apple. Da poche ore Steve Jobs ha lasciato la propria poltrona di amministratore delegato con una lettera di commiato consegnata direttamente al Board of Director di Cupertino, ed il consiglio ha immediatamente disposto l’avvicendamento: così come caldamente consigliato dallo stesso Jobs, Tim Cook sarà il nuovo amministratore delegato facendo così seguito agli impegni già precedentemente assunti durante le sporadiche assenza di Jobs a causa dei noti problemi di salute del fondatore del gruppo.
Timothy D. Cook è nato il 1 novembre del 1960. Cresciuto il Alabama, si è laureato presso l’Università di Auburn nel 1982 ed ha maturato la propria carriera tra Compaq ed IBM. La svolta avviene però nel 1998, quando l’abbandono della Compaq coincide con l’approdo in Apple: inizia un lungo percorso nel quale Cook si è presto guadagnato la fiducia di Jobs tanto da sostituirlo a più riprese alla guida dell’azienda nei momenti in cui il CEO era costretto ad assenze forzate per le cure mediche correlate all’asportazione del pancreas prima ed al trapianto di fegato poi.
Timothy D. Cook è descritto nell’ambiente come una persona estremamente pacata e decisa, totalmente focalizzata all’impegno per il lavoro. Omosessuale (considerato “il gay più influente della Silicon Valley”), Cook fa parte anche del Board of Director del gruppo Nike. Nel 2010 il suo stipendio in qualità di Chief Operating Officer è stato pari a 59,1 milioni di dollari e, in virtù del fatto che Steve Jobs ha uno stipendio dichiarato di appena 1 dollaro, Cook è ad oggi il dipendente Apple con la maggior retribuzione in assoluto.
Steve Jobs ne ha caldeggiata l’approvazione come nuovo CEO e puntualmente la linea di successione è stata ufficializzata: gli azionisti Apple hanno la decisione che volevano e sanno ora come Cupertino intenda proseguire la propria strada. La continuità con il passato è stata garantita da Jobs sulla base di un impegno “per molti anni” al fianco del nuovo CEO, accompagnandolo nei primi passi in autonomia e confidando piena fiducia nel suo operato.
La Borsa ha dimostrato un certo sbigottimento per l’improvvisa dipartita ed il titolo AAPL ha perso immediatamente il 5% nelle contrattazioni after-hour. Sarà ora compito di Tim Cook prendere il mano il timone e far capire di aver salda la presa del gruppo.