Scarlett Johansson cade vittima di un paparazzo del tutto inatteso: sé stessa. Il problema ha però risvolti tecnologici nel momento in cui le fotografie non solo sono state scattate con uno smartphone, ma sono divenute pubbliche online alla totale insaputa della diretta interessata. La quale, ora, punta il dito contro ignoti alla ricerca di chi (e del come) ha avuto accesso al dispositivo.
L’attrice sarebbe caduta vittima di un attacco informatico (e di un comportamento probabilmente ingenuo) ed ora il tentativo di porre rimedio avrebbe completato l’opera rendendo ancor più popolari gli scatti, ormai disponibili su una molteplicità di siti online. Uno a seno scoperto, l’altro con le spalle rivolte ad uno specchio: se le immagini sembrava ritrarre una autentica Scarlett Johansson, la conferma giunge dai legali dell’attrice stessa i quali si starebbero muovendo con denunce e diffide per chiedere la rimozione dell’immagine ove pubblicata. Ma la frittata, ormai, è fatta.
L’FBI ha confermato di essere alla ricerca dei cracker che da mesi colpiscono alcune persone di “alto profilo” carpendo dai dispositivi elettronici di proprietà informazioni ed immagini private. Riuscire ad accedere allo smartphone di una celebrità, del resto, potrebbe valere importanti somme di denaro per via delle informazioni private ricavabili, per via delle fotografie ottenibile e per via dell’estrema segretezza di tutto quel che dovrebbe concernere esclusivamente la sfera privata.
Sono innumerevoli i modi con cui potrebbe essere avvenuto l’attacco: un malware installato nello smartphone o un accesso fisico allo stesso, nonché il recupero di contenuti da un dispositivo utilizzato in passato, o ancora lo sniffing del traffico tramite appositi tool. Al momento non sono disponibili informazioni aggiuntive e, se il tutto non sarà ricondotto a semplice autopromozione (il mondo di Hollywood tutto può), difficilmente l’FBI riuscirà a risalire a specifiche responsabilità.
Gli scatti di Scarlett Johansson diventano in queste ore una query fortemente gettonata e la cosa non potrà che generare il solito rigurgito di malware: la scalata alle SERP sarà un obiettivo di malintenzionati che, con la promessa di offrire le foto della Johansson ed eventualmente qualche ulteriore esclusiva, propineranno download ed iscrizioni, raccogliendo email ed installando improbabili software. L’attenzione dell’utente, la malizia nel discernere le proposte e la cautela di una navigazione consapevole sono strumenti più che sufficienti per evitare taluni pericoli, ma spesso i contenuti pruriginosi sono i migliori per superare tutto quel che la logica suggerisce: gli impulsi dell’istinto, per certi versi, sono un bug sempre aperto ad attacchi zero-day.