Quel che non è stato allora, potrebbe essere oggi: Yahoo respinse le avance Microsoft quando Steve Ballmer si presentò a Sunnyvale con decine di miliardi di dollari, quindi ha auspicato un ritorno di fiamma per rivalutare le opzioni disponibili, infine si è accontentato di un accordo basato su motori di ricerca e advertising. Ora però si potrebbe verificare un grosso passo indietro, tale per cui l’idea Microhoo potrebbe nuovamente tornare d’attualità.
Fin dal momento in cui Yahoo ha licenziato il CEO Carol Bartz, l’ipotesi di una cessione del gruppo ha preso piede con forza e l’elenco dei possibili acquirenti si è presto fatto corposo: Microsoft, AOL, l’ex-fondatore Jerry Yang, alcune cordate di investimento. Nelle ultime ore, però, un nome su tutti sembra aver trovato nuova credibilità sulla base di quanto trapelato da voci anonime vicine al gruppo di Redmond: Microsoft starebbe valutando la possibilità di rilevare il gruppo di Sunnyvale.
Quel che Microsoft sta valutando è la possibilità di rilevare la totalità del gruppo, compresi gli asset orientali (sui quali la bagarre dura ormai da anni), ad un prezzo confacente alle potenzialità odierne di Yahoo. Il gruppo di Sunnyvale non ha però più il coltello dalla parte del manico: molto è cambiato da quanto Jerry Yang si opponeva con forza alle avance di Ballmer ed il valore dell’azienda si è ridotto in modo sostanziale.
Oggi acquisire Yahoo offre meno opportunità anche soprattutto perché tanto Facebook quanto la realtà mobile (ed in entrambi i casi Yahoo non ha saputo giocare al meglio le proprie carte) stanno occupando sempre più tempo, trattenendo gli utenti a sé e togliendo potere ai portali ed agli altri servizi online.
Microhoo, insomma, rientra nell’alveo del possibile. Rimane però al momento una ipotesi remota, rinforzata da un legame già solido tra le parti ma tuttavia resa complessa dall’eredità del passato. Oggi Yahoo sta cercando un CEO ed un acquirente e Microsoft potrebbe a questo punto pensare di fornirli entrambi. Ma solo se il prezzo potrà farlo, stavolta, il dente avvelenato di Steve Ballmer.