Inaspettato ed insperato successo per il Partito Pirata in Germania: la coalizione di attivisti della Rete è infatti riuscita ad ottenere circa l’8,9% dei voti, aggiudicandosi il diritto di sedere nel consesso eletto a Berlino grazie al consenso popolare. Una vittoria, questa, che fa ben sperare per il futuro del partito dopo la precedente vittoria durante le elezioni in Svezia.
Ispirati inizialmente ad ideali fortemente legati alla Rete quali la possibilità di condividere liberamente file attraverso il Web, la protezione dei contenuti personali online e la censura, i “Pirati” hanno iniziato negli ultimi anni ad abbracciare tematiche sociali di primo piano, scendendo in campo per difendere i diritti dei cittadini. Liberalismo, autodeterminazione e libertà sono dunque entrati nel vocabolario degli attivisti del web, permettendo loro di conquistare un importante risultato in territorio tedesco.
Fondato nel 2006, il Partito Pirata vede nella Germania il secondo Paese europeo ove potrà dire la propria nelle stanze dei bottoni: già nel 2009, infatti, le elezioni europee svedesi hanno visto uscire il partito con il 7% dei voti, un risultato in seguito non ripetutosi. Questa volta sono invece 15 i seggi che il gruppo di attivisti avrà a disposizione per promulgare i propri ideali all’interno del dibattito politico tedesco, spingendo verso una Rete sempre più libera per i cittadini, i cui diritti nel web saranno maggiormente tutelati. Il tutto, peraltro, con una campagna elettorale costata appena 35 mila euro.
Ad imprimere una decisa accelerazione ai voti sono state le prime proiezioni effettuate dalle società di analisi e statistica, le quali vedevano il Partito Pirata oscillare intorno al 5%: ciò ha permesso ai cittadini di credere in una vittoria inizialmente insperata, incentivando di fatto ad un voto che, numeri alla mano, non si sarebbe rivelato inutile come invece si poteva pensare alla vigilia.