L’addio di Steve Jobs al ruolo di CEO Apple, sostituito ufficialmente nelle scorse settimane da Tim Cook, ha suscitato giustificati timori in merito alle ripercussioni che una simile mossa avrebbe potuto provocare sul business della mela morsicata. Rassicurati da un recente sondaggio che mostra come l’interesse verso i prodotti dell’azienda sia rimasto fondamentalmente invariato in seguito all’abbandono di Jobs, i vertici della società possono ora tirare un ennesimo respiro di sollievo, grazie alle conferme che giungono anche dalla borsa.
Dal 24 agosto al 16 settembre, periodo in cui Cook ha ricoperto il ruolo di numero uno del colosso di Cupertino, il titolo ha incrementato il proprio valore del 7,2%, arrivando ieri a toccare la quota record di 411 dollari, proprio in una delle giornate peggiori per l’economia mondiale, che ha visto Wall Street e parte dei mercati europei chiudere in forte ribasso.
Si tratta di un andamento, come riporta Il Sole 24 ORE, che ha portato il market cap di Apple a superare quello della compagnia petrolifera Exxon (380 miliardi di dollari contro 353 miliardi di dollari), rendendola così di fatto la realtà più ricca della piazza azionaria a stelle e strisce.
Tra le ragioni che hanno contribuito ad innescare la tendenza, il costante successo dei dispositivi iOS, iPad in particolare, nonostante una concorrenza sempre più agguerrita in ambito mobile. Da considerare anche l’intenzione dell’azienda di estendere il proprio raggio d’azione su un territorio in piena crescita come quello cinese. Il prossimo debutto di iPhone 5, l’avvento della piattaforma iOS 5 e altre novità come OS X Lion o iCloud, sembrano dunque aver convinto gli investitori, che nonostante l’uscita di scena dell’uomo che da sempre ha rappresentato Apple, intravedono un futuro roseo per l’economia della mela morsicata.