Durante la F8 Conference, Facebook ha svelato una carrellata di novità in arrivo per il social network e tra queste figura una partnership con Spotify per l’ascolto e la condivisione dei brani musicali in streaming direttamente dalle pagine del social network di Mark Zuckerberg. La novità era stata accolta con grande entusiasmo dai sostenitori del servizio musicale, ma nel giro delle ultime ore si sono accese una serie di polemiche per via del nuovo accesso: chi non ha un account Facebook non potrà registrarsi a Spotify e, una volta che ci si collega, tutti i brani che vengono ascoltati vengono condivisi automaticamente sul social network, anche se non lo si autorizza esplicitamente.
Per creare un nuovo account è dunque necessario essere iscritti a Facebook, altrimenti non sarà possibile utilizzare Spotify. Il provvedimento non riguarda coloro che erano già iscritti al servizio in precedenza, ma la funzionalità che condivide automaticamente tutto ciò che si ascolta non è stata accolta comunque nel migliore dei modi. Tra i sostenitori di Spotify, che tra l’altro pagano un abbonamento per usufruire del servizio, c’è chi si dice indignato della situazione e lamenta una mancata comunicazione da parte dei vertici della società, comunicazione arrivata comunque in seguito alle polemiche. La portavoce Deanna Davis ha difeso il gruppo sostenendo che «per noi si tratta di creare un nuovo, stupefacente mondo di scoperte musicali. Siccome la maggior parte dei nostri utenti sono già connessi a Facebook, ci è sembrato logico integrare i due login. Abbiamo integrato i login di Spotify e Facebook proprio allo scopo di rendere la cosa il più semplice ed efficace possibile e di creare un’esperienza social fluida e diretta».
Spotify si è dichiarato propenso ad ascoltare ciò che hanno da dire gli utenti e pertanto non è da escludersi una modifica alle politiche di login se le lamentele proseguiranno (ma andrebbe rimessa in discussione la partnership sancita con Facebook). Si sottolinea comunque la possibilità di controllare ciò che si condivide e cosa non si vuole condividere modificando le impostazioni da Spotify stesso. Non mancano comunque le situazioni strane: come sottolineato da The Next Web, Spotify consentiva fino ad ora la possibilità di iscriversi ai minori di 13 anni, cosa che Facebook invece non permette.
Nonostante le polemiche e le critiche arrivate in queste ultime ore, l’integrazione di Facebook è stata per Spotify una vera e propria benedizione. Infatti, dopo la F8 Conference, nel servizio musicale si è verificato un aumento vertiginoso di nuovi iscritti, pari a 1 milione. Gli utenti totali sono adesso circa 4 milioni e mezzo, e se si considerano gli 800 milioni di iscritti a Facebook, il potenziale di crescita è enorme.