No Facebook? No Spotify. È così che, parafrasando una nota pubblicità di qualche tempo fa, si può descrivere la contestata novità che sta facendo discutere i fan (e non solo loro) del noto servizio di streaming musicale. Da oggi, infatti, per creare un account necessario a utilizzare il servizio sarà indispensabile essere in possesso anche un account Facebook, senza il quale la procedura di iscrizione non potrà essere completata. Con l’introduzione di questo obbligo Spotify rischia di tagliar fuori quanti sono interessati ai suoi contenuti ma non sono in possesso o non hanno intenzione di creare un account sul celebre social network.
La discutibile scelta del management di Spotify si inquadra comunque nell’integrazione con la rinnovata piattaforma messa a punto da Facebook, che sta dimostrando così con i fatti la volontà di accentrare a sé quanti più utenti possibili anche in virtù di simili accordi.
L’integrazione con Spotify non è per limitata alla sola fase di registrazione, dato che nel momento in cui l’utente fa login per avere accesso al servizio si attiva la condivisione dei brani che si vanno ad ascoltare, senza che sia peraltro possibile impedire questo passaggio.
La novità è stata presentata alla F8 Conference e riguarda esclusivamente gli account di nuova attivazione, mentre nulla cambierà per chi è già registrato sul servizio. Questo non ha impedito però che le polemiche divampassero, costringendo Deanna Davis, la portavoce di Spotify, a spiegare:
Per noi si tratta di creare un nuovo, stupefacente mondo di scoperte musicali. Siccome la maggior parte dei nostri utenti sono già connessi a Facebook, ci è sembrato logico integrare i due login. Abbiamo integrato i login di Spotify e Facebook proprio allo scopo di rendere la cosa il più semplice ed efficace possibile e di creare un’esperienza social fluida e diretta.
Rimangono da chiarire comunque alcuni aspetti, come ad esempio la domanda su cosa accadrà a un account Spotify quando il corrispettivo account Facebook sarà, tanto per fare un esempio, disattivato o eliminato, o l’incongruenza che consente a un utente al di sotto di 13 anni di iscriversi al servizio di streaming ma non al social network.
Intanto però, in attesa che le polemiche portino a una possibile ma non scontata revisione dei piani da parte di Spotify, va detto che l’avvicinamento a Facebook ha avuto gli esiti sperati, portando ben 1 milione di nuovi iscritti nelle ore successive alla presentazione di questa novità.