Microsoft e Samsung hanno ufficializzato il raggiungimento di un accordo di enorme importanza per i contenuti dello stesso, per la portata delle conseguenze e per il valore strategico che va a riversare sul mercato mobile. Con estremo vantaggio, come del tutto evidente, per il futuro dei Windows Phone.
Patto anti-Android
Innanzitutto le parti stabiliscono un accordo tale per cui Microsoft otterrà da Samsung una porzione degli introiti per ogni singolo smartphone Android distribuito. L’ammontare della cifra non è stata comunicata e non è pertanto possibile valutare se la cifra possa o meno avvicinarsi ai 5 dollari per ogni unità venduta così come previsto dall’accordo tra Microsoft ed HTC. Trattasi di un accordo che si inserisce in una sequenza già di alto profilo (Acer, General Dynamics Itronix, Onkyo, Velocity Micro, ViewSonic e Wistron), ma che in Samsung vede l’apice assoluto del successo per i legali di Redmond poiché firma una sorta di sentenza differita: Android starebbe violando la proprietà intellettuale Microsoft e Samsung accorda così una piccola penale pur di poter proseguire senza conseguenze il proprio operato sul mercato.
Grazie alla serie Galaxy, Samsung è presto divenuto uno dei principali produttori di smartphone e tablet Android, il che implica per Microsoft un introito aggiuntivo che suona per Google sia come danno che come beffa: il gruppo di Redmond metterà in cassa tanto più denaro quanto maggiore sarà il successo del rivale Android. La situazione si fa però a questo punto troppo tesa per poter proseguire ed il caso è pertanto destinato a sfociare in uno scontro diretto tra Redmond e Mountain View.
Patto pro-Windows Phone
Le parti hanno altresì sancito un impegno reciproco nello sviluppo di nuove soluzioni in ambito Windows Phone. A pochi giorni dall’annuncio del primo Samsung dotato di Windows Phone 7.5 Mango, quindi, le parti concordano sulla possibilità di proseguire nella collaborazione per cogliere al meglio quelle che vengono descritte come le «drammatiche possibilità di crescita dei Windows Phone».
Tutto lascia pertanto supporre l’inizio di uno sviluppo parallelo che porterà sul mercato, oltre ai Nokia Windows Phone, anche una forte linea di Samsung Windows Phone in grado di porsi in competizione diretta con l’attuale esercito Android oltre che con l’iPhone. Di questo, del resto, le parti avevano bisogno: Microsoft necessita di produttori di qualità, mentre Samsung necessita di una alternativa su cui far leva per evitare un eccessivo sbilanciamento in favore di Android. La stretta di mano mette tutti d’accordo.
Patto sui brevetti
Microsoft e Samsung sanciscono infine una licenza reciproca per lo scambio di brevetti strategici, così che entrambe le parti possano proseguire lo sviluppo nel settore senza dover incorrere nel pericolo di scontri legali. L’accordo, anzi, va a rafforzare la cordata in opposizione ai produttori di hardware e software rivale.
Le comunicazioni ufficiali non hanno al momento esplicitato in alcun modo se gli accordi prevedano anche uno scambio oneroso tra le parti o se la partnership sia limitata a royalty e progetti di mercato. Con una lettera indirizzata indirettamente a Google, i responsabile Microsoft Horacio Gutierrez e Brad Smith sottolineano il successo conseguito e metteno il gruppo di Mountain View con le spalle al muro chiedendo se non sia conclamato il modo in cui occorrerebbe procedere per evitare la violazione della proprietà intellettuale. Microsoft chiede che le licenze diventino il linguaggio da utilizzare in questi casi, riconoscendo così le proprietà intellettuali ed affrontandole direttamente per sostenere davvero innovazione e sviluppo. La missiva al veleno è stata inviata: la parola passa a Google.
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