Si è definitivamente chiusa la gara per le frequenze 4G. Nella giornata di ieri i rialzi si sono conclusi ed hanno prtato l’ammontare complessivo dell’asta a quota 3.945.295.100 euro. Chiaro il commento del ministro Romani dopo 22 giornate e 469 tornate di rialzo: «un risultato straordinario».
La banda a 2000Mhz è rimasta non assegnata, dunque il ministero comunica che tutti i candidati hanno ancora la possibilità di presentare una offerta entro e non oltre le ore 12 di lunedì 3 ottobre. La frequenza da 800Mhz (quella più appetibile, motore principale dei rialzi delle ultime settimane) è stata aggiudicata, due blocchi a testa, a Vodafone, Telecom Italia e Wind; la frequenza da 1800 Mhz è stata aggiudicata, un blocco a testa, da Vodafone, Telecom Italia e H3G; la frequenza da 2600 Mhz è stata aggiudicata invece in 4 blocchi da H3G, in 4 blocchi da Wind ed in tre blocchi sia da Telecom Italia che da Vodafone.
Le previsioni della vigilia suggerivano che si sarebbe potuto parlare di successo una volta superati i 3 miliardi di euro, ma la situazione attuale vede invece un importante “tesoretto” messo da parte e che il ministero dovrà ora dimostrare di saper gestire nel migliore dei modi: un investimento in banda larga sarebbe un’ipotesi logica ed auspicabile (numeri alla mano, gli investimenti in banda larga determinano riflussi positivi diretti sul Prodotto Interno Lordo), ma ad oggi non è possibile delineare con certezza quali possano essere le scelte delle istituzioni in merito.
Oggi, alla chiusura dell’asta, è soltanto il momento del giubilo, così controfirmato dal Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani: «È un risultato straordinario che pone l’Italia in una posizione d’avanguardia rispetto all’Europa. In una situazione di mercato difficile, siamo riusciti ad attrarre una mole ingente di investimenti. L’incasso complessivo va ben oltre le aspettative: ricordo che la legge di stabilità infatti prevedeva un introito di 2,4 miliardi di euro».