Chi non è proprio un adolescente, sa benissimo cosa sia Napster e soprattutto cosa abbia rappresentato per le community di Internet essendo stato a suo tempo uno dei primi software di file sharing di una certa importanza. Ma dopo alcuni anni di celebrità, Napster ha vissuto periodi decisamente poco felici sino a essere venduto nel 2008 per 121 milioni di euro a Best Buy che lo ha di fatto trasformato in una sorta di vetrina in cui comprare online contenuti multimediali.
Ma anche questa trasformazione non è servita per riportare agli onori delle cronache Napster che piano piano è sprofondato nell’anonimato. Oggi però si torna a parlare di lui, perché sembra che Rhapsody, gruppo già attivo da diverso tempo nel settore della musica digitale, abbia intenzione di far suo proprio Napster.
Ad essere più precisi a Rhapsody non interesserebbe tanto il logo di Napster ma bensì i suoi servizi e soprattutto i suoi circa 700 mila utenti. Non si conoscono di preciso i dettagli dell’accordo con Bust Buy, tuttavia voci di corridoio darebbero come moneta di scambio una piccola quota azionaria di Rhapsody stesso.
L’operazione finanziaria che dovrebbe concludersi nel mese di Novembre, potrebbe addirittura mettere la parola fine all’avvenuta di Napster che come brand potrebbe sparire del tutto.