Vi ricordate quando vi abbiamo raccontato della curiosa scoperta del ricercatore Nik Cubrilovic che ha svelato come i cookies di Facebook rimanessero attivi anche dopo il log out dalla piattaforma del social network continuando quindi a tracciare la nostra attività su internet? Agli utenti del più grande social network della rete e a molte organizzazioni, questo fatto non è proprio piaciuto e adesso contro Facebook si sta per scatenare un vera e propria tempesta giudiziaria, nonostante il management del gruppo di Mark Zuckerberg abbia dichiarato che avrebbe modificato al più presto il comportamento dei cookies.
Dagli Stati Uniti infatti arriva la notizia che si starebbe organizzando una colossale class action proprio contro Facebook con l’accusa di aver violato la legge federale in materia di intercettazioni sulle reti di comunicazione elettronica.
Promotore di questa iniziativa un certo Perrin Aikens Davis dell’Illinois. Ovviamente nel centro del mirino una presunta violazione della privacy proprio derivante da cookie spia. Ma questo è solo il primo di molti esempi, perché giunge anche notizia che molte organizzazioni avrebbero chiesto alla Federal Trade Commission di avviare indagini sui comportamenti di Facebook.
Anche in Europa ci si sta organizzando contro il social network più grande della rete. In Irlanda, Facebook è stato messo sotto indagine per sospetta violazione della Privacy. L’equivalente irlandese del nostro Garante della Privacy ha dichiarato che sul social network verrà compiuto un controllo approfondito atto a verificare eventuali violazioni del trattamento dei dati personali e sensibili. L’indagine anche qui è sorta dietro una denuncia di un gruppo di attivisti denominati EUROPE versus FACEBOOK.