In Gran Bretagna è in fase di presentazione una nuova proposta del Primo Ministro David Cameron, il quale vuole aiutare i genitori a proteggere i loro figli dalla visione del materiale pornografico su Internet. Gli utenti che vorranno visualizzare un porno online potranno farlo solo tramite opt-in, ovvero previo consenso preventivo da parte dell’abbonato.
Quattro dei più grandi fornitori dei servizi Internet della Gran Bretagna, ovvero BT, Sky, Virgin e Talk Talk costringeranno la propria clientela a specificare nel contratto se desiderano visualizzare siti Web contenenti filmati solo per adulti, altrimenti sarà loro vietato l’accesso. La regola sarà valida sia per la fruizione tramite PC, che tramite smartphone, tablet e laptop. Una censura preventiva ed esplicitamente richiesta da parte dell’utente finale, insomma, la cui messa in opera meriterà però ulteriori approfondimenti poiché difficile è comprendere il modo in cui sarà possibile tracciare il solco tra cosa autorizzare e cosa nascondere.
L’iniziativa fa parte di una campagna per affrontare la sessualità nell’infanzia e sono anche previsti ulteriori progetti in fase di lancio per aiutare i genitori a proteggere i propri bambini. Sta per nascere un anche sito Web denominato Parentport, ove madri e padri potranno segnalare un programma televisivo, una pubblicità, prodotti o servizi che ritengono inadatti ai propri figli; si tratta pertanto di un sito che vuole rendere più facile la vita ai genitori dato che, secondo un rapporto pubblicato da Mothers’ Union, la psiche dei più piccoli viene spesso violentata dai contenuti espliciti online, dai film per adulti e dal materiale pubblicitario utilizzato per sponsorizzare abiti troppo succinti.
Il produttore esecutivo di Mother’s Union, Reg Bailey, ha evidenziato come il Governo debba attuare cambi radicali per arginare il problema. Parentport è già stato testato su alcuni genitori e pare che il feedback sia stato più che positivo. C’è una crescente preoccupazione in Gran Bretagna per l’impatto che i contenuti per adulti presenti in maniera massiccia su Internet possono avere sui bambini, e Governo e media stanno iniziando ad adottare misure preventive così da limitare il problema (che a quanto pare inizia già a riscontrarsi in un’età davvero precoce, ovvero quella di otto anni).
Il parental control sulla Rete è una misura efficace? La censura preventiva è la soluzione ideale? La proposta è in fase di definizione: il Regno Unito ci sta provando.