Apple aveva contestato anche negli Stati Uniti a Samsung la violazione dei propri brevetti in ambito tablet. Se in Australia il giudice ha imposto un veto preventivo alla distribuzione dei Galaxy Tab 10.1, però, negli Stati Uniti la sentenza è stata più complessa. Entrambi i gruppi, infatti, hanno di che festeggiare e, al contempo, di che recriminare.
Secondo quanto trapelato dalle aule del dibattimento, per il giudice Lucy Koh Samsung sarebbe sì in violazione di brevetto, ma al tempo stesso Apple dovrebbe ancora dimostrare appieno la regolarità delle proprietà intellettuali registrate. Un punto per uno, insomma, con Samsung che passa temporaneamente dalla parte del torto. Ma con riserva: Apple dovrà dimostrare la solidità dei propri brevetti se vorrà veder sanzionata l’azienda rivale così come successo in via preliminare in Australia. Al momento, infatti, Samsung non vedrà alcun blocco nelle distribuzioni, ma in prospettiva tale possibilità non è ancora in alcun modo esclusa.
Che il clima in aula non fosse del tutto favorevole a Samsung è trapelato durante le audizioni delle due parti: il giudice Koh ha infatti chiesto ai legali Samsung, tenendo in mano i due tablet, di indicare quale fosse quello coreano e quale quello di Cupertino. L’indecisione dei legali stessi nell’indicare con certezza quale fosse l’iPad e quale il Galaxy Tab è stato un evidente autogol che ha dato una direzione precisa al processo.
La sentenza non è scritta, ma la strada è segnata. Entrambe le parti sanno su cosa lavorare.
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