Bulldozer ha deluso: un ex ingegnere spiega il motivo

L'uso di tool automatici ha comportato un aumento della dimensione del chip e una riduzione delle prestazioni.
Bulldozer ha deluso: un ex ingegnere spiega il motivo
L'uso di tool automatici ha comportato un aumento della dimensione del chip e una riduzione delle prestazioni.

La scorsa settimana AMD ha annunciato i primi processori a 32 nanometri basati sull’architettura Bulldozer. Dopo tanta attesa, il chipmaker di Sunnyvale ha deluso i suoi fan più fedeli, presentando una CPU a otto core (FX-8150) con prestazioni inferiori ai modelli quad core Core i5-2500K e Core i7-2600K di Intel. Secondo un ex ingegnere di AMD, il motivo di questo fallimento risiede nella tecnica di progetto utilizzata.

Cliff A. Maier, l’ingegnere che ha lasciato AMD qualche anno fa, accusa l’azienda di aver abbandonato la progettazione con strumenti tradizionali per affidarsi completamente a tool automatici. Questi tool permettono di ridurre i tempi, ma il risultato ottenuto è scadente dal punto di vista delle prestazioni e dell’efficienza.

Le parti critiche del processore erano finora progettate “a mano”. In questo modo, i singoli blocchi dell’architettura venivano ottimizzati per ridurre il numero di transistor necessari. A causa dei tool automatici, ora Bulldozer integra circa 2 miliardi di transistor, di cui 850 milioni per i quattro moduli x86 e 400 milioni per gli 8 MB di cache L3. I restanti 800 milioni di transistor corrispondono al controller di memoria, alle interfacce di input/output e ad altri componenti all’interno del chip. Si tratta di un numero enorme, derivato appunto all’uso di strumenti di progettazione automatici.

Il risultato è stato un processore il 20% più grande e il 20% più lento, con una minore efficienza e margini di profitto inferiori. AMD infatti offre il modello FX-8150 a 245 dollari (lotti da 1.000 pezzi), mentre Intel vende il Core i7-2600K a 317 dollari. Un miglioramento delle prestazioni potrebbe verificarsi con Windows 8. Secondo AMD, il futuro sistema operativo Microsoft integra un nuovo scheduler che sfrutta meglio i processori con un numero elevato di core.

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