Yahoo: Microsoft, una nuova offerta per acquisirla?

Microsoft si dice sia di nuovo interessata all'acquisizione di Yahoo, dopo il rifiuto di Yang nel 2008.
Yahoo: Microsoft, una nuova offerta per acquisirla?
Microsoft si dice sia di nuovo interessata all'acquisizione di Yahoo, dopo il rifiuto di Yang nel 2008.

Microsoft sarebbe nuovamente interessata ad aquistare Yahoo. Bill Gates ci aveva provato nel 2008, con un’offerta da 44 miliardi di dollari che Jerry Yang respinse. La situazione però potrebbe essere nettamente differente oggi, con Yahoo in forte crisi finanziaria, priva di un CEO che sostituisca la licenziata Carol Bartz, e obbligata a trovar nuove soluzioni che non la costringano a chiudere bottega.

Tre anni fa, il rifiuto di Jerry Yang a Bill Gates fu una fortuna per Microsoft, poiché nei mesi successivi i titoli Yahoo crollarono in Borsa fino a perdere oltre il 40% del proprio valore. Se a Redmond però allora Bill Gates mise sul piatto ben 44 miliardi di dollari, un’offerta attuale si fermerebbe tra i 16 e i 18 miliardi. Di acqua sotto ai ponti ne è passata troppa per una valutazione eccessivamente alta.

Yahoo ha due giorni fa diffuso i dati finanziari relativi al bilancio del terzo trimestre del 2011, e ha segnato un calo degli utili pari al 26%; il trend negativo continua trimestre su trimestre e tenendo conto della situazione attuale, Yang dovrà pensarci bene oggi prima di rinunciare a un’eventuale nuova offerta. C’è da sottolineare che il dirigente Yahoo ha negato di voler vendere la società, ma secondo numerose fonti, non sarebbe solo Microsoft a essere interessata all’acquisto. Anzi.

Blackstone, Silver Lake partners, Tpg capital, Bain Capital, Carlyle e Kkr sarebbero tra le altre società private interessate a un’acquisizione di Yahoo. Anche AOL sarebbe in corsa e la Andreessen Horowitz avrebbe fatto sapere di voler partecipare all’asta. Il destino di Yahoo appare ormai segnato: sebbene Yang si sia dichiarato contrario alla cessione della società, questa volta potrebbe non rifiutare eventuali assegni irrinunciabili, anche se quanto messo sul piatto dovrebbe non andare oltre la metà di quanto offerto tre anni fa da Microsoft.

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