Hewlett Packard ha cambiato idea: con una inversione di rotta che di per sé ha dell’incredibile, il gruppo torna indietro sulle proprie decisioni e lancia il grande annuncio relativo al ritorno alla produzione di PC. Quel che il precedente CEO ha scartato, insomma, torna ad essere al centro del progetto del nuovo amministratore delegato ed HP torna ad essere quel che era fino a pochi mesi or sono.
Al centro dell’attenzione v’è l’unità Personal Systems Group (PSG), quella che Leo Apotheker aveva voluto distaccare con uno spin-off che ha spiazzato Wall Street facendo crollare le azioni del gruppo. Meg Whitman, appena salita alla guida del gruppo, aveva promesso una decisione in tempi brevi e così è stato: «HP è impegnato con PSG, assieme siamo forti». L’unità rimane pertanto parte integrante di HP, senza divisioni e senza ulteriori ipotesi di cessione in ballo.
La motivazione addotta dal gruppo è in una complessiva valutazione di opportunità: l’unità Personal Systems Group (PSG) non potrebbe operare in autonomia se non dopo pesanti investimenti, rendendo così lo spin-off particolarmente oneroso: l’integrazione in auge all’interno dei meccanismi Hewlett-Packard impedisce manovre eccessivamente coraggiose, dunque il ritorno alle origini è considerata come la manovra più intelligente in questa fase. Il più grande produttore di PC al mondo torna pertanto sulla propria strada, rioccupando quella posizione conquistata e mantenuta negli anni.
La decisione di Meg Whitman è stata particolarmente apprezzata in borsa: in una giornata di generale entusiasmo a Wall Street, infatti, HP recupera quasi 10 punti percentuali. Il che è comunque sempre e soltanto la metà rispetto a quanto perduto dopo il precedente annuncio di abbandono del mercato PC: un primo passo positivo, insomma, ma il polverone sollevatosi in precedenza deve ancora depositarsi del tutto prima di ripristinare la piena fiducia nelle strategie manageriali del gruppo.
Infine una nota a margine della comunicazione diramata: HP continuerà anche ad investire sui tablet e, benché su webOS non vi siano ancora certezze (decisioni definitive verranno prese nei prossimi mesi), l’impegno su Windows 8 rimane confermato.