Chi utilizza filmati o trailer provenienti da YouTube è garantito a monte sulla base degli accordi che la stessa repository ha già intessuto a suo tempo con la SIAE. La cosa è confermata dalla stessa YouTube, da cui giunge conferma del fatto che il quadro è sufficientemente trasparente in tal senso: accordi pregressi mettono gli utenti in situazione di relativa tranquillità e sulla base di quella che è l’offerta Content ID (strumento che nei giorni scorsi ha celebrato i primi 5 anni di attività) anche i detentori di copyright hanno tutto quel che serve per ospitare in piena tranquillità i propri embed. La situazione non è completamente dipanata, insomma, ma YouTube opera a monte già un’importante opera di filtro.
Su nostra esplicita richiesta, YouTube ha potuto confermare la piena regolarità del servizio in relazione alle accuse che in queste ore la SIAE sta lanciando contro decine di siti che ospitano trailer sulle proprie pagine online: la SIAE intende elargire regolari licenze per tutti coloro i quali ospitano contenuti basati su colonne sonore sotto copyright, ignorando la funzione promozionale gratuita dei trailer stessi e riversando pertanto su chi ospita i filmati ogni responsabilità in merito.
YouTube da questo punto di vista è però in grado di mettere i propri utenti in condizione di relativa tranquillità: gli accordi con la SIAE da una parte e la tutela tecnologica garantita da Content ID dall’altra sono due strumenti sufficienti a dipanare ogni dubbio in merito. Spiega un portavoce YouTube:
Da sempre YouTube prende in grande considerazione la tutela del diritto d’autore, nelle sue diverse forme. Cinque anni fa abbiamo realizzato una sofisticata tecnologia che noi chiamiamo Content ID e che permette gratuitamente a tutti i legali proprietari di diritti d’autore, per opere audio e video, di controllare e tutelare i propri diritti su YouTube. Il sistema é in grado di rintracciare automaticamente sulla nostra piattaforma tutti i file audio e video coperti da copyright e rivendicati dagli aventi diritto per poi applicare la policy che loro stessi hanno definito all’interno di un ventaglio di opportunità: bloccare la riproduzione, tracciarla o monetizzarla.Tra i partner di YouTube figurano anche anche case cinematografiche ed etichette che da tempo si avvalgono di questo sistema.Inoltre più di un anno fa abbiamo stretto un accordo in Italia con SIAE proprio per l’utilizzo della musica sulla nostra piattaforma video e per la tutela del diritto d’autore. Per questo riteniamo che oggi, attraverso gli accordi stipulati e gli strumenti tecnologici sviluppati all’interno della nostra piattaforma si possa operare in un contesto di collaborazione e vantaggio per le diverse parti coinvolte.
Al momento non è chiaro se i siti sotto diffida SIAE ospitassero o meno video di YouTube o di altre piattaforme rivali, ma la posizione della controllata Google è chiara: gli accordi con la SIAE sono esaustivi, dunque gli embed dai server di Mountain View per i quali è prevista la tutela Content ID non sono soggetti alle licenze che in queste ore stanno animando il dibattito.
Rimane in ballo una casistica tale per cui un video possa essere rimosso da YouTube a seguito di una rivendicazione da parte di un avente diritto, lasciando pertanto aperto uno spiraglio di irregolarità a cui l’utenza autrice dell’embed andrebbe ad incorrere. La necessità di una soluzione della problematica sollevata dalla SIAE è pertanto urgente, perché non è possibile avere a priori piena garanzia del fatto che il contenuto che si va ad utilizzare tramite embed sia pienamente legittimo o meno.