La storia di Italia-Programmi.net, sito web che nel corso del tempo è riuscito ad ingannare migliaia di navigatori italiani proponendo software apparentemente gratuiti ma in realtà legati alla sottoscrizione di un abbonamento, potrebbe finire a breve: l’ADUC ha infatti chiesto il blocco del relativo dominio per porre fine ad una truffa la quale continua a mietere vittime nonostante i processi attualmente in corso.
L’ADUC sostiene dunque che benché presto potrebbero giungere i primi risultati, con una sentenza dell’Antitrust in arrivo non più tardi del prossimo mese di febbraio, l’attività di Italia-programmi deve essere fermata al più presto per impedire il coinvolgimento di nuovi ignari navigatori. Di qui la richiesta di bloccare definitivamente il sito web, arrestando l’afflusso di utenti verso lo stesso: sono migliaia gli incauti visitatori che si sono visti recapitare la richiesta di versamento pari a 96 euro e tale numero è destinato inevitabilmente ad aumentare qualora non vengano prese a stretto giro misure di protezione.
Alla richiesta, spiega l’ADUC, è stata accompagnata anche una «denuncia querela presentata direttamente alla Procura della Repubblica di Firenze per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, alla frode informatica, alla estorsione». L’obiettivo è dunque quello di spostare il caso sul piano penale, per poter utilizzare strumenti maggiormente efficaci rispetto alle sentenze dell’Antitrust, le quali non minano nel breve l’attività illecita del portale per il download di programmi.
Sempre più spesso, infatti, « il problema pare essere sottovalutato e gli utenti si sentono rispondere di rivolgersi all’Antitrust o alle associazioni di consumatori perché la vicenda non ha rilievo penale ma solo civile, in quanto “problema contrattuale”». Qualora la richiesta dovesse essere accolta entro breve tempo, dunque, Italia-programmi potrebbe definitivamente cessare la propria attività, quanto meno attraverso il proprio sito web di riferimento.