Una delle principali innovazioni Apple degli ultimi anni, è sicuramente il processo unibody nella creazione degli chassis dei laptop. Da una singola barra di alluminio, infatti, Cupertino modella l’intera struttura del computer, dai fori per la tastiera e la trackpad fino a tutti gli elementi di fissaggio. Negli anni molti competitor hanno cercato di inseguire lo stesso procedimento, senza però arrivare a risultati soddisfacenti. Ed è per questo motivo che i concorrenti della Mela han deciso di gettare la spugna: si torna alla vecchia, e poco costosa, plastica.
A rivelarlo è un’indagine di Digitimes, che sottolinea come le aziende rivali di Apple siano poco propense a spendere per i dispositivi CNC, le costosissime unità produttive idonee al modellamento dell’alluminio. Per questo motivo, e per non deludere troppo le aspettative dei consumatori, i laptop ultrasottili del futuro disporranno esternamente di una leggera lamina di alluminio, più a scopo estetico che strutturale, mentre l’interno sarà in plastica. I due materiali saranno quindi uniti da una speciale colla industriale e il costo totale dell’operazione dovrebbe attestarsi sui 30 dollari a unità, contro gli oltre 100 spesi da Apple con il procedimento unibody, senza contare gli ingenti investimenti impiegati in ricerca e sviluppo.
«I nuovi chassis in alluminio con interno in plastica permetteranno agli ultrabook di mantenere un aspetto metallico, ma tutte le parti interne saranno in plastica e fissate al metallo con una speciale colla».
Volendo essere maligni, si potrebbe ipotizzare che i concorrenti di Cupertino stiano cercando di illudere i propri clienti, facendo loro credere di aver fra le mani un portatile in resistente alluminio unibody quando, in realtà, si tratta invece del solito scheletro in plastica rivestito da un leggero foglio metallico. Ma, a quanto pare, non è solo il costo del procedimento scelto da Apple a preoccupare la concorrenza, ma anche la lentezza della fabbricazione. Ogni singola macchina CNC, infatti, è in grado di realizzare un singolo chassis in poco meno di tre ore, per un massimo di 8 al giorno. Un ritmo troppo lento per l’affamatissimo mercato degli utenti Windows e Linux, a meno di non non disporre di una moltitudine infinita di questi macchinari proprio come accade per i partner della Mela. Negli ultimi tempi, alcune società hanno tentato di velocizzare il processo, ma i risultati sono stati deludenti: all’aumentare della velocità, diminuisce la precisione del taglio.
È quindi ufficiale: i veri laptop unibody rimarranno un’esclusiva Apple.