Siri può controllare le app di terze parti

Siri controlla le app di terze parti senza bisogno di jailbreak.
Siri può controllare le app di terze parti
Siri controlla le app di terze parti senza bisogno di jailbreak.

Sarà pure niente di speciale, almeno a dire di Microsoft, fatto sta che Siri piace agli utenti e rischia di diventare la prossima rivoluzione informatica dopo il multitouch. Non a caso tra le sue potenzialità inespresse, scopriamo oggi, c’è perfino la possibilità di controllare le app di terze parti.

Grazie alla scoperta di Erica Sadun, e a meno che Apple non abbia altri piani a riguardo, pare che sia possibile aggiornare con poco sforzo il parco software esistente perché risulti controllabile attraverso i comandi vocali dettati a Siri. Nel video qui sotto, in particolare, vengono sfogliate delle pagine e girate delle ipotetiche schede di informazioni: niente di fantascientifico, ma a questo punto e con un po’ d’ingegno nulla vieta che anche le app sull’App Store possano integrarsi col modesto assistente virtuale di Apple.

Sì perché a differenza della tecnologia di controllo del termostato domestico, per cui si rende necessario l’uso di qualche hack, la scoperta fatta da Erica Sadun non ha bisogno di jailbreak, di proxy o di particolari configurazioni. Anzi, in linea puramente teorica, si potrebbe perfino creare un’app compatibile e pubblicarla oggi stesso su App Store:

«La grande idea è questa: invece di lasciare a Siri l’interpretazione dei comandi e la restituzione degli oggetti ACE (i blocchi di informazione richiesta, n.d.T.) che hanno a che fare coi compiti, voglio modificare il mio approccio originale e gestire il controllo del testo e l’interpretazione direttamente dall’app. Alla fine, si tratta di una soluzione estremamente economica e molto facile da implementare. Potreste persino pubblicarla su App Store se foste d’accordo a mostrare l’intera tastiera e non soltanto il pulsante di Siri.»

Una buona notizia, dunque, che potrebbe presto cambiare ulteriormente il modo in cui interagiamo col telefono. Molto dipenderà tuttavia dalla volontà e dalla bravura degli sviluppatori, senza contare che Apple potrebbe essere contraria a delegare parte della tecnologia a terzi; infondo, se poi l’app non dovesse funzionare come dovrebbe, gli utenti darebbero la colpa a Siri, e questo è qualcosa che a Cupertino non andrebbe giù. Lo scenario tuttavia è estremamente interessante: attendiamo con ansia nuovi sviluppi.

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