Qual è il futuro di Firefox? Ed Bott ha colto i tempi giusti per porsi l’interrogativo, poiché proprio questi giorni sembrano essere fondamentali per il futuro del browser e della fondazione Mozilla. Il motivo è economico, prima ancora che tecnico.
Ed Bott ha introdotto così la questione su ZDNet:
Non è stato un buon anno per Firefox. Mozilla ha perso share rispetto a Google, ha perso la fiducia dell’utenza enterprise ed ha perso talenti essenziali. E un accordo con Google che rappresenta l’84% delle entrate è scaduto nel mese di novembre.
Domande che colgono nel segno, e che pongono innanzi la peggiore delle ipotesi: andando avanti di questo passo, Firefox rischia di innescare un meccanismo regressivo che andrebbe a portare il brand verso una posizione irrilevante nel mercato dei browser?
La questione economica è fondamentale. Fino ad oggi, infatti, Firefox ha potuto sostenere il proprio sviluppo grazie al denaro proveniente dalla partnership con Google e basata sulle ricerche compiute attraverso il browser. Era noto a tutti, però, che una situazione di questo tipo non avrebbe potuto continuare a lungo. Come in una sorta di scherzo del destino, l’accordo con Google è scaduto proprio nei giorni in cui il browser Chrome ha superato la quota di penetrazione di Firefox: quale interesse ha ancora Google nel sostenere un browser divenuto minoritario rispetto a quello proprietario e, soprattutto, non più particolarmente utile nella sfida ad Internet Explorer?
L’accordo tra Google e Mozilla è scaduto ed al momento nulla è dato sapersi circa l’eventuale rinnovo. La Mozilla Foundation non ha mai fatto cenno alla cosa e Google non sembra voler portare sulla pubblica piazza l’eventuale rottura. Dal silenzio trapela pertanto la sensazione per cui le trattative non siano andate finora a buon fine e la realtà al momento è quella di un Firefox non remunerativo. E quindi, nel lungo periodo, non sostenibile.
Molti i problemi che il browser deve affrontare: le nuove strategie di rilascio veloce hanno creato più disagi che vantaggi, Chrome cresce ad un ritmo invidiabile, Internet Explorer cerca il rilancio (e presto potrà far leva sul traino di Windows 8) e la perdita di quote di mercato potrebbe determinare problemi tanto a livello economico, quanto nei confronti della community degli sviluppatori.
Un mondo senza Mozilla non è sicuramente un mondo migliore, poiché consegna il mercato dei browser nelle mani dei due grandi colossi della Rete: Microsoft e Google. La stessa Microsoft potrebbe decidere di difendere l’arrembaggio di Chrome proprio sostenendo Firefox: se le torte inviate ad ogni major release hanno colto nel segno, presto Bing potrebbe diventare il motore di ricerca predefinito sul browser del panda infuocato. Una logica da teatro dell’assurdo che diventerebbe realtà per forza di cose: Firefox andrebbe a sostituire la partnership decaduta con Google, Microsoft consegnerebbe al proprio motore di ricerca nuove quote di mercato ed in questa logica win-win potrebbe prendere il via un nuovo capitolo della vita della Mozilla Foundation. Non sono però meccanismi semplici né diretti, e soprattutto l’utenza Firefox potrebbe non gradire particolarmente il passaggio dal motore di ricerca dominante a quello identificato da sempre come l’ombra oscura del nemico di Redmond.
Dal rapporto tra Mozilla e Google dipendono una serie di meccanismi correlati e la rottura della vecchia partnership scatenerebbe un domino di conseguenze a cascata. Prima di capire cosa possa accadere occorre attendere comunicazioni ufficiali dai due gruppi. Ma il silenzio è particolarmente rumoroso in questa fase: è l’urlo della trattativa, il cigolio dell’attrito. È il rumore di una vecchia e proficua collaborazione che rischia di andare (non troppo improvvisamente) in fumo.