Il futuro di webOS, dopo lunghe settimane di attesa, è finalmente chiaro: Meg Whitman, CEO di Hewlett-Packard, ha infatti annunciato la volontà del gruppo di rendere il progetto open source, accantonando per il momento la strada della cessione per sfruttare l’enorme potenzialità che la comunità del software aperto possiede. HP, insomma, punta sugli utenti per proseguire lo sviluppo di un sistema operativo che vuole dire ancora la propria nel settore mobile.
Il gruppo statunitense ha dunque ritenuto opportuno abbracciare il modello lanciato da Google con Android, distribuendo un sistema operativo per dispositivi mobile con licenza open source per distribuire meglio il peso dello sviluppo della piattaforma, la quale potrebbe nel tempo entrare in competizione proprio con il robottino verde. La nuova natura all’insegna dell’apertura che caratterizzerà il futuro di webOS potrebbe infatti attirare l’attenzione di numerose aziende intenzionate a diversificare la propria linea di prodotti, proponendo soluzioni alternative sul mercato nei prossimi mesi.
Tra i produttori decisi a puntare sul progetto webOS potrebbe inoltre esservi la stessa HP, la quale presenterà nel corso del 2012 alcuni tablet basati su Windows 8 ma che allo stesso tempo non esclude la possibilità di studiare nuove tavolette basate proprio su tale piattaforma operativa, soprattutto qualora il progetto dovesse riuscire a suscitare notevole interesse nella comunità open source ed ottenere i favori del grande pubblico. Tra i principali punti di forza di webOS, del resto, figura la possibilità di realizzare applicazioni utilizzando esclusivamente standard orientati al web, motivo per cui numerosi programmatori potrebbero strizzare l’occhio al progetto.
webOS, insomma, cercherà di risorgere dalle proprie ceneri cercando supporto al di fuori di HP, con quest’ultima che tuttavia continuerà a contribuire in maniera importante all’evoluzione della piattaforma. Lo scenario mobile, il quale vede attualmente Android ed iOS nel ruolo di assoluti dominatori, potrebbe presto mutare ed ampliare il numero di poltrone in prima fila: nomi come Windows Phone, Blackberry 10 e lo stesso webOS sono pronti a chiedere spazio per ampliare un mercato già ricco di soluzioni.