Apple può cantare vittoria, almeno per il momento, nella battaglia legale contro HTC: l’azienda taiwanese è stata infatti accusata dall’International Trade Commission di aver violato alcuni brevetti di proprietà del gruppo di Cupertino, motivo per cui è stato imposto un blocco alle importazioni di determinati prodotti. Tale blocco avrà tuttavia validità soltanto a partire dal prossimo mese di aprile.
Fino ad allora, dunque, HTC avrà modo di dimostrare la propria innocenza oppure di apportare le dovute modifiche ai dispositivi affinché essi possano essere ritenuti in grado di non violare la proprietà intellettuale della mela morsicata. La società asiatica, del resto, ha già sottolineato come tale blocco non rappresenti un grave danno per la propria economia in quanto sarebbe già riuscita a sviluppare tecnologie alternative da implementare nei device incriminati per poter essere ancora presente sul mercato statunitense.
Al centro della diatriba legale figura il brevetto numero ‘647, il quale copre una tecnologia realizzata da Apple per effettuare una chiamata oppure aggiungere un appuntamento semplicemente toccando con un dito un numero di telefono oppure una data presente nel corpo di un messaggio di posta elettronica o di un SMS. Tale brevetto, poi, potrebbe essere scagliato da Apple in futuro nei confronti di Android, avviando una nuova battaglia in tribunale per mettere il robottino verde all’angolo per l’ennesima volta dopo i tentativi riusciti da parte di diverse altre società.
Per la società di Cupertino si tratta inoltre di una vittoria soltanto parziale, in quanto la richiesta iniziale comprendeva 10 diversi brevetti, ridotti a quattro in seguito ad una prima analisi da parte delle autorità. Di questi, soltanto due rappresentano il vero e proprio capo d’accusa mosso nei confronti di HTC, dei quali il suddetto brevetto rappresenta quello di maggiore rilievo.