Cosa augurarsi o ripromettersi per il 2012? Volere una vera banda larga e l’annullamento del digital divide è come sperare la pace nel mondo: parole semplici e vuote, pur se ispirate ad alti principi, che sarebbero archiviate come una dolce chimera e riproposte l’anno venturo con il medesimo fiocco. Quest’anno, quindi, mettiamo da parte il 2011 con un auspicio più limitato, ma più concreto. Più specifico, ma oltremodo significativo.
L’auspicio per il 2012 è quello di riuscire a fare finalmente qualcosa per combattere la piaga di Italia-Programmi.net. Non sarà certo questo elemento a cambiare le sorti dell’Italia, né sarà questo passo a migliorare in modo sostanziale lo status della Rete nel nostro paese, tuttavia è questa una pedina chiave, uno snodo che raccoglie su di sé una molteplicità di significati. Ed è questa, quindi, la bandiera che prendiamo in mano per compiere il primo passo nel 2012: occorre abbattere la truffa di Italia-Programmi.net, perché sarebbe questo un punto di partenza essenziale.
Bisogna riuscirci perché i nuovi entrati del mondo della Rete, quelli meno avvezzi a sicurezza e controlli (nonché i primi a cercare software gratuiti senza sapere che spesso sul Web il gratis non è una eccezionale opportunità, ma un normalissimo dato di fatto), rischiano di rimanere scottati e di aumentare le proprie resistenze nei confronti del nuovo strumento. La truffa va abbattuta perché è una mina vagante sulla quale troppe persone, non esperte e con una cultura digitale immatura, rischiano di perdere denaro e fiducia. E la Rete deve misurarsi con questa responsabilità oggettiva subito, e con estrema determinazione.
Bisogna riuscirci perché l’Italia deve dimostrare di poter combattere contro i truffatori. Un’Italia spesso eccezionalmente reattiva ed elastica nelle questioni di pirateria deve dimostrare di poter utilizzare medesimi strumenti quando in ballo v’è una truffa conclamata, difendendo i cittadini allo stesso modo con cui si difendono i poteri forti o le grandi corporazioni.
Bisogna riuscirci perché non è credibile un paese che a distanza di anni ancora non è stata in grado di tessere una trama in grado di fermare una azienda con sede alle Seychelles che quotidianamente invia minacce e ritorsioni via mail a decine di migliaia di cittadini: le autorità devono trovare il modo di fermare una piaga di questo tipo perché in ballo v’è la loro credibilità.
Bisogna riuscirci perché la battaglia contro Italia-Programmi.net non può limitarsi alle denunce di Webnews o di Striscia la Notizia; e perché le associazioni dei consumatori non possono essere l’unico e solo referente nel momento in cui il cittadino capisce di essere stato truffato (e ferito sia nel portafoglio che nell’orgoglio) e cerca un modo per essere difeso.
Porsi questo obiettivo significa decidere a priori che il paese vuole fare un passo avanti sotto molti punti di vista, diventando più autorevole, solido e garante dei diritti dei propri cittadini. Significa scegliere una rinnovata maturità, optando per la difesa della modernità e combattendo chi si mette di traverso con truffe ed interessi personali.
Porre fine ad un piccolo grande scandalo come Italia-Programmi.net significa non solo augurare un 2012 migliore all’Italia ed agli italiani, ma significa impugnare questo augurio e farne un vero e proprio motto di sfida per il futuro. Perché il rilancio non passa soltanto dagli spread, dal debito pubblico e dalle manovre correttive: la semplice applicazione quotidiana delle leggi, la difesa dei cittadini ed il miglioramento del volume culturale di un popolo sono ingredienti essenziali e fondamentali in prospettiva tanto quanto il Prodotto Interno Lordo.
Chiudiamo quindi il 2011 ed accogliamo il 2012 con una battaglia precisa da affrontare. Nella convinzione per cui, se ognuno di noi farà un piccolo passo per risolvere questo ed altri piccoli grandi problemi, ci troveremo in breve tempo ad aver risolto buona parte delle grandi problematiche che affliggono il sistema paese.
Buon 2012.