Anche Rupert Murdoch non ha resistito alla tentazione di Twitter. La marea dei “VIP” che sta popolando il social network da 140 caratteri vede così l’arrivo del magnate, colui il quale a suo tempo pensava di aver trovato la gallina dalle uova d’oro su MySpace prima di lasciarsi sfuggire l’occasione e trovandosi a dover rivedere il network prima del tracollo definitivo all’ombra dell’arrembante Facebook.
Per seguire Rupert Murdoch è sufficiente cercare il suo account @rupertmurdoch. L’avatar è una foto scattata apparentemente in proprio, apparentemente dalla cam di un tablet ed apparentemente in vestiti “casalinghi” al di fuori della formalità dell’apparenza pubblica. Molti i tweet nelle prime ore, anche se nessun hashtag è ancora stato usato (per imparare per bene lo strumento servirà ancora un po’ di esperienza, evidentemente). Al secondo cinguettio è già polemica: Murdoch contesta la biografia di Steve Jobs giudicandola “unfair” e sostenendo che la famiglia non dovrebbe gradirne i contenuti.
Non mancano gli auguri per un felice 2012, le indicazioni relative alla festa del Capodanno e l’annuncio di ieri secondo cui oggi il magnate sarebbe tornato al lavoro. Poche ore fa le prime risposte alle innumerevoli domande provenienti dai follower, ma a quanto pare c’è al momento ben poca apertura verso il “pubblico”: su tre risposte aperte presenti ad oggi sul suo account, due sono per Jack Dorsey (CEO di Square e già fondatore di Twitter) ed una per Plaid_Page (che non risulta però essere il vero Larry Page, CEO Google).
A distanza di pochi giorni dall’esordio Murdoch può contare 17 tweet, 4 utenti seguiti, 45 mila follower, la presenza in poco meno di 500 liste e non pochi errori di digitazione. Questi gli estratti dalle prime ore di Murdoch su Twitter: