Legge SOPA: il Web in protesta

Il Web scende in campo contro la SOPA: iniziano le 24 ore di sciopero contro il provvedimento che minaccia la libertà nel web.
Legge SOPA: il Web in protesta
Il Web scende in campo contro la SOPA: iniziano le 24 ore di sciopero contro il provvedimento che minaccia la libertà nel web.

Il gran giorno è arrivato: come annunciato da diverse settimane, quest’oggi numerosi portali di primo piano mostreranno pubblicamente il proprio dissenso nei confronti del provvedimento di legge Stop online Piracy Act (SOPA), attualmente in discussione presso il Congresso degli Stati Uniti d’America e rifiutato da buona parte delle aziende operanti nel Web.

Fine ultimo di tale provvedimento è la concessione di nuovi strumenti nelle mani dei detentori del copyright relativo ad alcuni contenuti pubblicati online con l’obiettivo di ridurre il fenomeno della pirateria nel web. Diversi sono i punti che hanno fatto scattare l’allarme, quale ad esempio la possibilità di bloccare un sito Web ritenuto colpevole senza la sentenza di un giudice che possa accertarne le colpe, con pieno accesso anche ai DNS utilizzati dal portale per ostacolare ogni accesso da parte degli utenti.

Nomi quali Google, Wikipedia, Greenpeace, WordPress, Internet Archive, Mozilla Foundation e tanti altri ancora hanno così deciso di rispondere al Congresso facendo sentire la propria voce, timorosi che una possibile approvazione della SOPA (cui si affianca il provvedimento Protect IP Act, anch’esso nell’occhio del ciclone) possa cancellare definitivamente la parola “libertà” dal vocabolario del web. Simili misure di protezione nei confronti di eventuali violazioni del copyright rischiano infatti di eliminare per sempre la libertà di espressione online, ovvero uno degli aspetti che da sempre ha contraddistinto la Rete.

Wikipedia ha dunque deciso di oscurare per 24 ore la versione in lingua inglese dell’enciclopedia libera più famosa del Web (con l’appoggio indiretto da parte delle versioni pubblicate in diverse altre lingue), Google ha apposto un nuovo Doodle nella propria homepage accompagnato da un link sull’argomento, WordPress ha censurato alcuni contenuti presenti sul sito Web ufficiale del progetto e così altri portali, i quali risultano essere caratterizzati da una forma di protesta nei confronti della politica a stelle e strisce. Una protesta che per una volta avvicina marchi quotidianamente in contrasto per la conquista della posizione di leadership nel web, tutti accomunati da un solo nome: SOPA Strike, l’iniziativa con la quale il Web intende far sentire il proprio coro di dissenso.

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