Facebook non ci sta e dichiara apertamente guerra al fenomeno del likejacking. Nel corso di una conferenza stampa organizzata insieme al procuratore generale dello stato di Washington, Rob McKenna, il colosso dei social network ha annunciato due denunce legali contro l’azienda del Delaware Adscend Media, rea di aver tratto profitto dal likejacking, ovvero una strategia di scam che consiste nel guadagnare denaro traendo in inganno gli utenti della piattaforma.
Il funzionamento è semplice ed è anche noto agli italiani visto che è disponibile su scala globale. Non pochi i casi purtroppo in cui si verifica la presenza di un finto link, potenzialmente molto interessante atto a mostrare ad esempio un video scandaloso che potrà essere visualizzato, secondo l’annuncio, cliccando sul pulsante “Mi piace“. Ciò fa scattare un meccanismo che ovviamente non permette di visionare alcunché ma fa guadagnare il proprietario dell’annuncio. Si stima che Ascend Media sia riuscita a guadagnare più di un milione di dollari grazie a questo meccanismo.
Naturalmente in casi come questi gli utenti più esperti e navigati si limitano a chiudere semplicemente la pagina. Chi invece non ha molta dimestichezza con le trappole tipiche della rete va avanti e in certi casi compila persino un modulo pur di visionare il contenuto promesso. Facebook e lo stato di Washington rendono noto che solo a febbraio 2011 più di 300.000 persone sono cadute nella strategia di Adscend Media.
La società ovviamente si difenderà dalle gravi accuse che riguardano in special modo pratiche ingannevoli di business che violano chiaramente le leggi federali sulle comunicazioni commerciali a mezzo elettronico. Una battaglia voluta da Mark Zuckerberg in difesa delle sue centinaia di milioni di utenti.