Verrà sicuramente ricordato come il ban più breve della storia dell’informatica: il divieto di commercializzazione in Germania di device iOS 3G e capaci di connettersi a iCloud, deciso questa mattina in via d’esecutività preliminare dalle corti teutoniche, è già stato rimosso. Le carte in tavola, perciò, si rimescolano a sfavore di Motorola.
Andreas Voss, giudice della corte regionale di Mannheim, aveva stabilito questa mattina la possibilità di interdire la vendita di prodotti iOS, come iPhone, iPad e iPod Touch, sul suolo tedesco perché in violazione di alcuni brevetti registrati da Motorola. Affinché il blocco fosse effettivo – essendo solamente una decisione preliminare – Motorola avrebbe dovuto fornire oltre 100 milioni di euro in garanzia. Nel pomeriggio, in via del tutto cautelare Cupertino ha rimosso tutti i modelli 3G dallo store online teutonico, per poi annunciare pochi minuti fa la propria vittoria.
Le richieste di Motorola, infatti, ricadono sotto le norme della consuetudine FRAND, “Fair, Reasonable, and Non-Discriminatory”, ovvero quella disciplina che impone la cessione di licenze per quei brevetti essenziali per lo sviluppo di un mercato, purché tramite canali di vendita e prezzi accettabili. Nel pomeriggio il corpo giudicante tedesco ha riconosciuto l’impossibilità di Apple di poter acquistare tali licenze da Motorola, perché quest’ultima ne avrebbe bloccato l’accesso. Per questo motivo, tutti i device ritirati dallo Store saranno a breve rimessi in vendita.
Ecco le prime dichiarazioni di Apple, rilasciate poco dopo l’annullamento delle decisioni mattutine dei giudici e riportate da SlashGear:
«Apple ha ottenuto la sospensione dell’ingiunzione tedesca contro i dispositivi iOS abilitati al 3g, come iPad WiFi+3G, iPhone 4 e molti altri gadget in vendita sullo store online. Tutti i modelli iPhone e iPad torneranno sullo store tedesco a breve. Apple si è appellata alla sentenza perché Motorola si è ripetutamente rifiutata di fornire licenze ragionevoli per i propri brevetti, nonostante li avesse dichiarati degli standard industriali ben 7 anni fa».