Figurare in cima alle classifiche dell’App Store significa avere una visibilità altrimenti impossibile da ottenere, con un numero di potenziali nuovi click direttamente legato alla posizione occupata. In alcuni casi, però, i nomi presenti nella top 25 del negozio virtuale di Cupertino potrebbero non esser giunti lì per meriti propri, bensì grazie a servizi che promettono di incrementare esponenzialmente il numero di download. Un fenomeno, questo, diffusosi ad un punto tale da costringere Apple a scendere direttamente in campo scoraggiando l’utilizzo di tali servizi.
Nel corso dei mesi sono nati numerosi siti web i quali a fronte di un canone fisso, spesse volte oscillante intorno ai 5.000 dollari, promettono di trascinare un’app dalle ultime posizioni delle classifiche ad un posto tra le prime 25, incrementando di fatto la visibilità della stessa e garantendo allo sviluppatore maggiori margini di guadagno. Il tutto verrebbe effettuato mediante l’utilizzo di script e bot che automaticamente procedono al download dell’applicazione da promuovere.
Il gruppo della mela morsicata ha dunque ribadito fermamente la propria posizione in merito, invitando tutti gli sviluppatori che hanno accesso all’App Store a diffidare da quanto promesso dai suddetti servizi, in quanto simili operazioni rappresentano una chiara violazione dei termini d’uso dello strumento di Cupertino per la distribuzione di app dedicate al mondo iOS. Qualora uno sviluppatore dovesse essere colto in flagrante, poi, Apple si riserva il diritto di rimuovere immediatamente allo stesso lo status di membro del Developer Program.
Apple, insomma, tiene fortemente alla bontà delle statistiche incluse all’interno del proprio store, le quali vengono frequentemente utilizzate dagli utenti per comprendere il livello qualitativo delle app visualizzate. Il gruppo di Cupertino, da questo punto di vista, ha da sempre mostrato un atteggiamento piuttosto rigido, combattendo fortemente ogni possibile violazione ai termini d’uso dello store, come dimostrato anche dalle numerose rimozioni di applicazioni nate per imitare alcuni dei giochi più gettonati.