Chi bazzica sulla grande Rete già da qualche tempo forse ricorda piattaforme come NetFraternity, che a cavallo tra gli anni ’90 e il 2000 offrivano la possibilità di guadagnare navigando, semplicemente mostrando dei banner pubblicitari su una porzione di schermo. Una soluzione allora adottata soprattutto per rientrare delle spese per la connessione (le ADSL erano ancora un bel sogno), poi scomparse con l’arrivo della banda larga. Quanto propone Google con il progetto Screenwise non è del tutto differente, almeno dal punto di vista dei benefici per chi naviga.
L’iniziativa, lanciata volutamente senza clamore negli Stati Uniti, si pone come fine ultimo quello di raccogliere dati relativi alle abitudini e alle preferenze degli utenti, mediante l’installazione di un’estensione per il browser Chrome e dunque con l’esplicito consenso degli stessi. All’atto dell’iscrizione al programma Google versa subito 5 dollari, più altri 5 per ogni tre mesi di permanenza all’interno dello stesso.
C’è poi la possibilità di incassare di più, installando un dispositivo chiamato Screenwise Data Collector. In questo caso verranno registrate le attività online non di un singolo utente, bensì di tutti coloro che usufruiscono della connessione domestica, senza limitazione alcuna (nemmeno impostando la modalità di navigazione anonima), a fronte di un guadagno immediato di 100 dollari più altri 20 ogni mese.
Un investimento, quello messo sul piatto da Google per Screenwise, che di certo verrà ampiamente ripagato in termini pubblicitari. L’azienda di Mountain View, per mettersi al riparo dalle prevedibili critiche in merito alla tutela della privacy, ha già chiarito che chiunque decide di partecipare all’iniziativa ha il diritto di revocare la propria adesione in qualsiasi momento, mantenendo il pieno controllo sui dati sensibili condivisi.