Migliaia di persone sono scese in piazza contro l’ACTA nella giornata di ieri in tutta Europa, con un movimento di massa organizzato che è riuscito a coordinare decine di eventi in tutto il continente. L’Italia ha partecipato con decine di attività, ma è soprattutto l’Europa dell’Est ad aver alzato i toni contro il documento firmato nei giorni scorsi a Tokyo. Ed un paese su tutti minaccia in questa fase il futuro dell’accordo: la Germania.
2000 persone in Romania, 1500 in Cecoslovacchia, 1000 a Parigi, 500 a Varsavia, 600 a Vilnius, 200 a Londra; variegate le quantificazioni relative alla città di Sofia, ove sarebbe comunque avvenuta una delle proteste più calorose e numerose della giornata; non disponibili al momento i dati relativi alle iniziative in Italia. La fascia orientale del continente ha pertanto confermato il proprio impegno sul tema: Cecoslovacchia e Polonia non hanno firmato il trattato e potrebbero tenersene fuori, ma a questo punto sono soprattutto le migliaia di partecipanti rivendicate dal Partito Pirata tedesco a preoccupare le autorità.
La Germania, infatti, ha accompagnato l’intero percorso delle trattative per poi fermare le procedure in dirittura d’arrivo: in apparenza trattasi di difficoltà interne che dovrebbero essere risolte a breve (le nostre fonti ipotizzano l’arrivo della firma entro 2 settimane), ma secondo alcune analisi il quadro della situazione potrebbe addirittura portare ad una interruzione del progetto. Nel paese della Gestapo e della Stasi, insomma, la sensibilità nei confronti di normative avvertite come troppo “invadenti” potrebbe alzare eccessivamente i toni della protesta e tutto ciò mentre il governo Merkel traballa soprattutto sul fronte interno.
Quel che emerge dalla giornata anti-ACTA è l’emergere di un fronte compatto che tira dentro Partito Pirata, Anonymous, privati ed attivisti pronti a scendere in campo contro quella che viene considerata come una pericolosa commistione di interessi tra corporation e governi. Una giornata, insomma, destinata a lasciare un segno nel percorso di avvicinamento al voto del Parlamento Europeo sul documento.