Ha rappresentato per lungo tempo una delle principali macchine nella sua reputazione, ma, allo stesso tempo, non è riuscita a frenare l’inarrestabile ascesa dell’iPhone 4. Oggi, a distanza di oltre un anno dal lancio del dispositivo, cui è seguita anche l’edizione 4S, il caso Antennagate fornisce agli utenti una prima, importante, rivincita nei confronti dell’azienda di Cupertino: la class action mossa nei confronti di Apple è infatti stata approvata dalle autorità.
Conseguenza diretta di tale vittoria in tribunale è la concessione da parte di Apple di un rimborso pari a 15 dollari in contanti, i quali potranno essere sostituiti da un Bumper per proteggere il proprio iPhone, a seconda della volontà dei singoli utenti. Al nuovo programma di risarcimento potranno partecipare soltanto i cittadini statunitensi che hanno acquistato un iPhone 4 in passato e ne faranno richiesta a partire dal prossimo 30 aprile e per i successivi 120 giorni.
La class action in questione, guidata dall’avvocato Ira Rothken (lo stesso cui si è rivolto il fondatore di MegaUpload, Kim Dotcom), rappresenta l’unione di ben 18 differenti richieste di risarcimento nate nel corso dei mesi successivi alla nascita della quarta iterazione del Melafonino. Minimo comune denominatore delle cause in questione è la richiesta di rimborso in seguito a dichiarazioni mendaci da parte della società di Cupertino, la quale è stata accusata di aver messo in atto una campagna pubblicitaria basata su caratteristiche relative ad un prodotto che in realtà esso non era in grado di offrire.
In particolare, ad essere incriminata era la scarsa capacità da parte dell’antenna di ricevere il segnale telefonico quando coperta dalle dita dell’utente. Sulla vicenda sono numerosi i giudizi espressi nel corso dei mesi, nessuno dei quali è riuscito tuttavia ad intaccare il successo di un prodotto che è riuscito a conquistare rapidamente la vetta dei dispositivi mobile più venduti al mondo.