Nella giornata di ieri sono stati in molti a livello internazionale a dover fare i conti con una giornata difficile sui server Azure. Il cloud computing di casa Microsoft, infatti, si è improvvisamente fermato e per varie ore non ha risposto alle sollecitazioni dall’esterno. Fin dal principio il dubbio aveva preso il largo: un errore che cade il 29 febbraio non sembra essere un errore casuale.
E così, infatti, non era.
Nella giornata di ieri Microsoft ha fornito poche spiegazioni sull’accaduto. A distanza di ore dalla risoluzione definitiva, il gruppo torna sul problema scusandosi con l’utenza e spiegando di aver dato priorità alla soluzione del blocco piuttosto di precipitarsi a riferire informazioni non attendibili su quanto successo. Quel che emerge è che la causa sia stata in un “bug” del software. Un bug, peraltro, estremamente banale: il sistema non era in grado di identificare l’anno bisestile e pertanto la semplice occorrenza del 29 febbraio ha mandato in tilt la nuvola di Redmond.
Microsoft spiega che i servizi di storage non hanno subito alcuno stop. La piena disponibilità di servizi Azure è stata ottenuta alle ore 2.57 AM PST del 29 febbraio, ma alcune zone starebbero ancora subendo gli strascichi del problema a distanza di ore dalla loro risoluzione.
La dashboard del servizio è a disposizione per monitorare l’andamento della situazione.