Con l’avvicinarsi dell’annuncio dell’iPad 3 e con il presumibile sbarco del tablet in territorio cinese, la Proview Technology si trova in sospeso tra due necessità impellenti che trasformano la corsa contro il tempo in una corsa per la sopravvivenza stessa della società. Da una parte c’è Apple ed il suo pugno duro sulla questione del trademark conteso; dall’altra ci sono i creditori del gruppo taiwanese, i quali esigono una chiusura positiva della vertenza per riavere indietro il proprio denaro.
La Fubon Insurance, in particolare, sta attendendo dalla Proview oltre 8 milioni di dollari. Al gruppo creditore poco importa delle questioni legali del gruppo debitore: quel che interessa è il denaro, tutto il resto è affare altrui. La Fubon ha chiesto da tempo la dichiarazione del fallimento della Proview e l’accesso al recupero del proprio credito, ma ancora sta attendendo una risposta. E la risposta potrebbe essere però fondamentale: se la Proview cadesse, il trademark conteso potrebbe essere monetizzato da gruppi ben meno agguerriti e ben disposti ad una pace con Apple di scarsa consistenza economica.
Apple ad oggi si mostra irremovibile: rivendica la proprietà sul brand e non accetta alcun compromesso. La Proview da parte sua fa la voce grossa, forte del presumibile appoggio della Bank of China e costretta da un mercato che ha spostato la mission aziendale sul mercato dei led per percorsi stradali. Una transazione miliardaria (come suggerito in modo probabilmente provocatorio) non è forse ipotizzabile, ma a questo punto la Proview si trova sospesa tra creditori che spingono per la soluzione extraprocessuale ed una controparte che invece nega ogni qualsivoglia gesto distensivo.
Apple probabilmente sta tentando di avere tutta la torta: il fallimento della Proview, la proprietà sul marchio iPad e la rivalsa nei confronti di chi ha tentato lo sgarbo. Tutto ciò, però, a poche ore dall’esordio dell’iPad 3: la temperatura sale, e non è soltanto questione di vendite.
[nggallery id=379 template=inside]