Il caso Megaupload continua a far discutere non solo gli utenti, che in queste ore stanno anche ricevendo false email minatorie da parte di alcuni malintenzionati, ma anche associazioni e il fornitore di hosting per il sito di Kim Dotcom. Carpathia Hosting è infatti intenzionata a cancellare tutti i dati caricati dagli utenti, ma la MPAA si oppone poiché crede che saranno utili nella causa legale per provare la colpevolezza del fondatore del portale e di tutti coloro che vi hanno collaborato attivamente.
È Carpathia Hosting ad ospitare i dati di Megaupload attraverso 1.103 server dislocati negli Stati Uniti e in Canada, server che contengono circa 28 petabyte di file di vario tipo, ovvero una quantità incredibile pari a 13,3 anni di video in alta definizione oppure a tutti i contenuti presenti nella Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, per fare degli esempi. Secondo quanto sottolineato dal fornitore di hosting, mantenere i server di Megaupload ha un costo di ben 9.000 dollari al giorno, un costo che non è intenzionato a sostenere fin quando non si concluderà la causa.
Per tale motivo, adesso che gli investigatori hanno raccolto la maggior parte delle prove necessarie a proseguire nella causa penale contro Kim Dotcom, Carpathia Hosting crede che non vi sia più alcun motivo per proseguire nel mantenimento dei dati di Megaupload. Dunque, sostiene che gli stessi debbano essere cancellati anche perché, nonostante più parti vogliano il contrario, nessun ente si è detto disposto a pagare il costo chiesto dal servizio di file hosting.
Alcuni dei server canadesi sono stati effettivamente sequestrati dalle forze dell’ordine, ma negli USA gli agenti federali si sono semplicemente limitati a copiare i dati, lasciando gli originali nei server: secondo Carpathia, non vi sarebbe dunque più alcuna necessità di continuare a mantenerli operativi. Opinione nettamente contrastante con quella di molte associazioni, come la Motion Picture Association of America (MPAA), che ha inviato una lettera alla Carpathia chiedendo alla stessa di non cancellare assolutamente i dati poiché sono una chiara prova non solo contro Megaupload, ma potrebbero anche esserlo «contro coloro che hanno consapevolmente e materialmente contribuito alla violazione di copyright avvenuta mediante Megaupload». A ogni modo, la MPAA ha promesso che non avvierà una causa legale contro i singoli utenti, ma nel caso in cui vi fossero prove, lo farà contro quei gruppi che hanno sostenuto per tempo Megaupload caricando sui server una massiccia quantità di file pirata.
Chiaramente la MPAA è entusiasta di quanto avvenuto ai danni di Megaupload. C’è da sottolineare però come nonostante siano in molti ad opporsi alla cancellazione dei dati, pare solo ormai questione di tempo prima che l’azione venga svolta. E purtroppo, gli utenti potranno dire definitivamente addio ai propri file, anche coloro che li hanno caricati legalmente, senza aver infranto alcun diritto d’autore.