Una piccola applicazione per Facebook potrebbe diventare un grande successo: Yoke, appena lanciata da due columnist dell’Huffington Post, colma una lacuna del social network, dando alla piattaforma le caratteristiche dei siti di incontri.
Un “meetic” per Facebook, insomma, che funziona in maniera elementare: basta andare su Yoke, iscriversi, fornire cinque foto proprie estratte dagli album, e l’applicazione cerca gli amici single dei nostri amici. L’applicazione valuta vicinanza geografica, interessi comuni, età, istruzione, dalle informazioni dei profili – quelle che rendiamo pubbliche – e stimola una corrispondenza tra sconosciuti che potrebbero essere anime gemelle.
L’applicazione visualizza una striscia a scorrimento di persone che potrebbero interessarci, con le loro caratteristiche: all’utente la scelta di cliccare “yoke” – che permette di inviare messaggi privati o comunque salvare il profilo tra i preferiti – oppure passare a un’altra proposta. Non è necessario essere single per utilizzarla: se si ha una relazione, l’applicazione si concentra sugli interessi comuni e diventa uno strumento per cercare nuovi amici.
È l’uovo di Colombo: il social network nacque nella stanza di Mark Zuckerberg a Harvard, nel 2004, proprio per stimolare gli incontri fra studenti. Poi, nel corso del tempo, quell’obiettivo è scemato rispetto all’importanza della condivisione e dell’autopromozione di sé. Ma evidentemente covava sotto le ceneri, perché negli Usa sono pronti a scommettere che un Facebook capace anche di essere un sito di incontri sentimentali potrebbe realmente stravolgere il mercato.
Potendo contare sugli Open Graph e su altre applicazioni integrabili come Foursquare e Twitter, questa idea ha potenzialità che le hanno permesso di rastrellare mezzo milione di dollari in investimenti, tanto che già si parla di applicazione mobile e per iPhone.