Yahoo, addio all'accordo con Microsoft?

Secondo alcune indiscrezioni, Yahoo vorrebbe modificare il suo accordo con Microsoft o abbandonare Bing in favore di Google.
Yahoo, addio all'accordo con Microsoft?
Secondo alcune indiscrezioni, Yahoo vorrebbe modificare il suo accordo con Microsoft o abbandonare Bing in favore di Google.

La trattativa che ha portato all’accordo tra Microsoft e Yahoo nel 2009 è stata tra le più lunghe e tortuose degli ultimi anni. La vera e propria telenovela tra le due aziende, seguita all’Offerta Pubblica di Acquisto di Microsoft, aveva come obiettivo quello di portare la tecnologia di ricerca di Bing all’interno di Yahoo e condividere la piattaforma degli annunci pubblicitari.

Sebbene la base dell’accordo prevedesse inizialmente una durata di dieci anni, alcuni rumors indicano che Yahoo starebbe valutando la possibilità di fare un nuovo accordo o, addirittura, sostituire interamente Microsoft, come rivelato dal sito AllThingsD.com.

Le ultime riunioni dei piani alti dell’azienda riguardano il futuro della società, e secondo le indiscrezioni, Yahoo vorrebbe modificare l’attuale accordo sulla ricerca e l’integrazione dei servizi riguardanti il settore pubblicitario. Ancora più sorprendente sarebbe la decisione, da parte di Yahoo, di affidarsi a Google.

Il motivo di questi cambiamenti, che modificherebbero molto il panorama attuale della ricerca e della pubblicità, sarebbe da imputare al nuovo CEO di Yahoo, Scott Thompson, arrivato a gennaio in seguito al licenziamento di Carol Bartz. Thompson, infatti, vorrebbe cambiare radicalmente la società, puntando su una struttura più snella e semplificata. Questo potrebbe voler dire il licenziamento di numerosi dipendenti.

Inoltre le modifiche all’accordo tra Microsoft e Yahoo rappresenterebbero, per l’azienda di Redmond, un vero e proprio smacco. Bing è diventato, negli Stati Uniti, il motore di ricerca numero due dietro a Google. L’addio di Yahoo vanificherebbe gli sforzi fatti da Microsoft negli ultimi mesi per rafforzare la propria posizione e contrastare il monopolio di Google nel settore della ricerca.

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